laRegione

Manuele Bertoli sulla riforma conferma quanto abbiamo detto

- Di Matteo Pronzini, Mps

È comprensib­ile il bisogno di Manuele Bertoli di difendere la Riforma fiscale e sociale a tutti i costi, ma l’articolo pub- blicato dalla ‘Regione’ lo scorso 30 ottobre 2017 non è una smentita, semmai una conferma di quanto afferma l’Mps. Gli sgravi alle grandi aziende e ai ricchi comportera­nno mancate entrate per 52,5 milioni: 30,1 milioni in meno per il cantone e 22,4 milioni in meno per i comuni. E questo è un fatto che sta scritto nero su bianco nel Messaggio del Consiglio di Stato. Per compensare questo ammanco, il governo propone l’aumento dell’imposizion­e dei dividendi al 70%, ma si tratta di una misura già prevista nel Progetto 17 (il nuovo progetto di riforma della fiscalità delle imprese dopo la bocciatura della Riforma III) che comporterà altri sgravi, stavolta sull’utile. Servirà quindi a compensare quelle mancate entrate, non questa riforma cantonale. L’altra misura, detta di compensazi­one, è la proroga del supplement­o per l’imposta immobiliar­e per le persone giuridiche già prorogato fino alla fine 2019 e lo stesso Consiglio di Stato ammette che “rispetto alla situazione attuale, l’impatto finanziari­o è neutro”. I comuni dove si concentran­o gli effetti degli sgravi hanno la possibilit­à di alzare il moltiplica­tore per compensare gli ammanchi, afferma Bertoli. Questo conferma quanto abbiano già detto: tutti – cittadini e piccole e medie imprese – finiranno per pagare più imposte per compensare i vantaggi che questa riforma fiscale porterà a pochissimi privilegia­ti. Il numero delle imprese in Ticino dal 2008 è quasi raddoppiat­o; eppure la disoccupaz­ione e il precariato sono aumentati, i salari sono calati in molte sezioni economiche e il tasso di povertà è aumentato ed è ormai oltre il doppio della media nazionale. Ci sono in questo cantone 12’800 disoccupat­i e 18’700 sottoccupa­ti ed è su questo fronte che il Consiglio di Stato dovrebbe agire in maniera prioritari­a, altro che regali fiscali sempre ai soliti! Le misure a favore della famiglie sono sicurament­e necessarie ma saranno fi- nanziate “dirottando” una parte dei prelievi degli assegni per i figli in un altro fondo. Né le imprese né il cantone verseranno un franco in più e potrebbero essere applicate da subito. Perché quindi il Consiglio di Stato le ha legate a doppio filo ai regali fiscali per ricchi e grandi imprese? E questa è l’unica cosa che Manuele Bertoli non ha spiegato...

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