Il rompicapo bitcoin
Nata quasi dieci anni fa in circoli informatici per ‘iniziati’, la ‘moneta’ basata sulla tecnologia blockchain è ormai diventata di dominio pubblico tanto che sempre più spesso fa i titoli dei giornali sia per l’alone di mistero che le aleggia attorno, si
Il bitcoin sta iniziando a invadere la nostra società. Giornali, social media, televisione, sempre più mezzi di informazione ci raccontano di incredibili guadagni messi a segno dalla moneta criptografica, oppure ci mettono in guardia da bolle o schemi Ponzi che essa rappresenta, dall’uso di bitcoin da parte dei criminali o evidenziano che l’aspetto rivoluzionario della tecnologia blockchain cambierà il nostro modo di vivere. Ma cosa è realmente il bitcoin? Per poter giudicare il bitcoin bisogna conoscerlo. Cerchiamo allora di descrivere gli aspetti positivi e negativi di questo valore. Diciamo da subito che il bitcoin non è una moneta o una valuta. È una semplice unità di misura su un registro pubblico decentralizzato chiamato blockchain. Questo registro permette a ogni utente di effettuare una registrazione senza necessità di un ente centrale (uno Stato, una banca) che ne assicura la correttezza. Le registrazioni sulla blockchain sono visualizzate tramite un cosiddetto ‘token’, ovvero una rappresentazione della registrazione sulla blockchain. Il bitcoin è uno di questi token e rappresenta una registrazione sulla sua blockchain. Essendo un registro decentralizzato, la blockchain permette la trasmissione del bitcoin tra singole persone senza la necessità di un intermediario. Questo fatto costituisce una grande innovazione poiché permette l’esecuzione di operazioni tra singole persone, senza necessità di terzi, e dunque anche al di fuori degli orari di una banca. Una persona può pertanto spedire un importo in bitcoin dall’altro capo del mondo, anche di domenica, pagando un modica cifra in spese. Tale aspetto sta rendendo il bitcoin attrattivo per le piattaforme di e-commerce e non solo. Anche le autorità fi- scali delle città di Chiasso e Zugo accettano pagamenti in bitcoin (per importi fino a 250 franchi massimo, ndr), l’Università di Lucerna li accetta per il versamento della quota di iscrizione, così come anche le piattaforme di e-commerce, quali ad esempio Lehner, per gli acquisti online. Il Gran Consiglio ticinese, infine, dovrà inoltre esprimersi sull’accettazione del bitcoin nell’amministrazione cantonale, Qualsiasi persona può scaricare e gestire un registro bitcoin, chiamato nodo. Il nodo riporta le transazioni svolte sulla blockchain. Dei nodi speciali, chiamati minatori, mettono in sicurezza il registro blockchain tramite complicati calcoli matematici, che consumano un’enorme quantità di energia. Se da una parte questo consumo elettrico è il garante dell’inviolabilità della blockchain, che a oggi non ha subito alcun attacco da parte di hacker, esso rappresenta anche un’incognita per il futuro del bitcoin, ritenuto che i costi elettrici per mantenere in vita la blockchain potrebbero diventare proibitivi. Inoltre il bitcoin ha un problema di scalabilità, laddove esso non è attualmente in grado di svolgere sette transazioni al secondo, contro le duemila di media di una carta di pagamento del circuito Visa.
Un ulteriore spin-off
Questo problema limita in modo importante la possibilità di usare il bitcoin, oltre a incrementare i costi di transazione. La comunità del bitcoin non è stata in grado di trovare una soluzione unanime a questo problema, tanto che a metà novembre di quest’anno si assisterà a uno sdoppiamento della blockchain, con la creazione di due differenti tipi di bitcoin. Questa situazione risulta molto pericolosa e, in caso estremo, potrebbe anche portare al fallimento del progetto bitcoin. Il bitcoin è emesso grazie a un protocollo informatico ‘open source’, ovvero pubblico, che gestisce la blockchain. Chiunque può scaricare questo protocollo, studiarlo e persino usarlo. Il protocollo infatti non è protetto da alcuna proprietà intellettuale. Il protocollo prevede di emettere nuovi bitcoin fino a un numero limitato di 21 milioni. Per gestire la suddivisione del valore, un bitcoin è suddivisibile fino ad un milionesimo. Questo vuol dire che se un giorno un bitcoin raggiungesse un valore di un milione di dollari, la parte più piccola del bitcoin varrebbe un centesimo. Il fatto di aver limitato a 21 milioni i pezzi emessi crea un effetto detto “deflazionistico”. Il bitcoin è infatti nato dopo la crisi finanziaria del 2008 quale mezzo per salvaguardare il patrimonio dalla potenziale inflazione che, secondo il suo ideatore, le politiche espansive delle banche centrali avrebbero causato. Pertanto, più persone useranno il bitcoin, più il suo valore tenderà ad incrementare, semplicemente poiché ad un numero maggiore di utenti corrisponde un numero limitato di pezzi in circolazione. Questo fatto ha indotto alcune persone a ritenere il bitcoin sia una bolla sia uno schema Ponzi. L’enorme volatilità del valore del bitcoin non fa che complicare ulteriormente le cose. Il bitcoin è passato da un valore di circa 950 dollari di inizio anno a circa 7’400 dollari dei giorni scorsi, subendo per strada tracolli impressionanti del 30 o 40% in pochi giorni.
Criptovalute ma intelligenti
Le criptovalute, inoltre, sono programmabili. Questo significa che è possibile far eseguire loro determinate operazioni senza interventi manuali. Questa facoltà potrebbe rivoluzionare l’e-commerce. Oggi i sistemi di vendita online sono centralizzati (per esempio Amazon). Acquisto e vendita sono svolti per il tramite di un intermediario che assicura l’invio della merce e la ricezione del pagamento. Grazie alle criptovalute sarebbe possibile creare una piattaforma decentralizzata (come la già conosciuta tutti.ch) utilizzata da persone in tutto il mondo. Infatti al momento dell’acquisto, l’acquirente invierebbe una somma in criptovaluta che tuttavia non raggiungerebbe il destinatario se non dopo che un terzo (per esempio la Posta con il sistema track & trace) confermerebbe che la merce acquistata è stata recapitata all’acquirente. In questo modo verrebbero meno le spese di intermediazione e anche i costi per svolgere il pagamento sarebbero inferiori a quelli odierni. Come si può comprendere, il tema bitcoin è molto complesso. La sua idea potrebbe essere rivoluzionaria e cambiare il mondo della finanza, ma la sua tecnologia non ha ancora dimostrato di poter risolvere tutti i suoi problemi e proprio il successo del bitcoin potrebbe decretarne la fine. In ogni caso la via è stata tracciata. Sia esso il bitcoin o una nuova criptovaluta fondata su una blockchain diversa e in grado di superare le sfide incontrate dal bitcoin, il nostro modo di vivere sarà ben presto modificato dall’avvento delle criptovalute.