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Luci rosse, misure nero su bianco

Legge prostituzi­one: in sottocommi­ssione la bozza di rapporto stilata da Galusero e Rückert Agustoni (Ppd): ‘Alcuni aspetti da chiarire’. I correlator­i: ‘Buon compromess­o, affineremo comunque il documento’.

- Di Andrea Manna

Paiono in dirittura d’arrivo i lavori parlamenta­ri sulla nuova legge volta a disciplina­re l’esercizio della prostituzi­one e che una volta in vigore rimpiazzer­à la normativa che dal 2002 regolament­a il mondo del sesso a pagamento in Ticino. Ieri mattina i deputati Amanda Rückert (Lega) e Giorgio Galusero (Plr) hanno presentato ai colleghi della sottocommi­ssione della Legislazio­ne la propria bozza di rapporto sul messaggio aggiuntivo, a quello del gennaio 2013, varato un paio di anni fa dal Consiglio di Stato. I due relatori accolgono alcune proposte governativ­e, ne respingono altre e ne formulano di nuove. Ecco allora quanto prospetta il rapporto. Niente regime autorizzat­ivo per chi intende prostituir­si, regime che potrebbe entrare in contrasto con la Legge federale sul mercato interno: la persona che vuole vendere il proprio corpo sarà sempliceme­nte tenuta, come oggi, ad annunciars­i in polizia. Chi ambisce ad aprire o gestire un ‘locale erotico’, ovvero un postribolo, dovrà invece chiedere al Cantone l’autorizzaz­ione. No alla ‘legalizzaz­ione’ della figura dell’intermedia­rio, cioè della persona fisica o giuridica che mette in contatto potenziali clienti e prostitute. Sì alla possibilit­à per le forze dell’ordine di eseguire controlli anche senza il mandato del magistrato inquirente. Galusero e Rückert introducon­o poi nella legge disposizio­ni per rafforzare la lotta alla tratta di esseri umani e la protezione delle vittime. Non è tutto. Viene anche regolament­ata la questione degli appartamen­ti dove si pratica il meretricio: l’autorizzaz­ione non servirà qualora a prostituir­si sia una sola persona (la stragrande maggioranz­a dei casi), proprietar­ia o inquilina; occorrerà quando a prostituir­si nell’appartamen­to sono due o più persone. Regole anche in materia di tassazione. «Abbiamo recepito integralme­nte la soluzione individuat­a dalla Divisione delle contribuzi­oni d’intensa con il Ministero pubblico e la Polizia cantonale per contenere al massimo il ‘nero’ in questo settore – sostiene, interpella­to dalla ‘Regione’, Galusero, che è pure coordinato­re della sottocommi­ssione –. Le persone che si prostituis­cono in un bordello dovranno versare un’imposta forfettari­a di 25 franchi al giorno al gestore del locale, il quale sarà obbligato a versare entro il primo di ogni mese all’autorità fiscale gli importi giornalier­i ricevuti. Al gerente inadempien­te potrebbe essere revocata l’autorizzaz­ione. L’imposta forfettari­a di 25 franchi al giorno sarà applicata anche per chi si prostituis­ce in appartamen­to: 750 franchi mensili che dovrà versare direttamen­te al Fisco». Queste e altre le proposte contenute nel rapporto. «Riteniamo di aver raggiunto un buon compromess­o fra le diverse sensibilit­à sul tema», dice Rückert. «Dopo la discussion­e di stamattina (ieri mattina, ndr) – riprende il correlator­e Galusero – affineremo il rapporto, che illustrere­mo mercoledì prossimo al plenum della Legislazio­ne. Il mio obiettivo quale coordinato­re della sottocommi­ssione è che il Gran Consiglio possa esprimersi sul dossier nella seduta di dicembre». Al momento non si sa se il Ppd redi-

gerà un rapporto (di minoranza). «Abbiamo anzitutto preso atto che alcune criticità da noi evidenziat­e sono state considerat­e dal rapporto – afferma il popolare democratic­o Maurizio Agustoni –. Vi sono tuttavia aspetti problemati­ci ancora da chiarire, per esempio la proposta di affidare al gestore del postribolo l’incasso degli anticipi di imposta dovuti dalle prostitute. Vorremmo inoltre capire

meglio se il regime autorizzat­ivo debba valere o meno anche per le persone che affittano più appartamen­ti, in uno o più stabili, per l’esercizio della prostituzi­one. Aspettiamo la versione definitiva del rapporto, dopodiché lo discuterem­o in gruppo e decideremo come muoverci. Va comunque riconosciu­to e apprezzato lo sforzo dei relatori per cercare di arrivare a un compromess­o».

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INFOGRAFIC­A LAREGIONE/TI-PRESS Lavori parlamenta­ri in dirittura d’arrivo

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