laRegione

C’è un salario minimo

Il Consiglio di Stato propone al massimo 3’462 franchi. Iniziativi­sti e sindacati insoddisfa­tti

- di Jacopo Scarinci

L’applicazio­ne dell’iniziativa ‘Salviamo il lavoro in Ticino’ vede la luce. Il governo ora si aspetta la collaboraz­ione del parlamento.

«Una soluzione equa, sostenibil­e e ponderata». Con questi termini il direttore del Dipartimen­to delle finanze e dell’economia (Dfe) Christian Vitta ha presentato ieri il messaggio approvato a maggioranz­a dal Consiglio di Stato sul salario minimo, non votato dal presidente Manuele Bertoli (assente all’infopoint), come riferito ieri dal vice Claudio Zali. La retribuzio­ne sarà differenzi­ata per settore economico e compresa tra 18,75 e 19,25 franchi all’ora. A beneficiar­ne saranno 9’525 lavoratori (3’399 residenti e 6’126 frontalier­i) che non godono già di un Contratto collettivo (Ccl) e i datori di lavoro avranno tre anni di tempo per adeguarsi alle nuove misure, il cui impatto sarà valutato dal Consiglio di Stato fra quattro anni. La strategia del governo ha puntato un doppio obiettivo. In primo luogo rispettare la sentenza del Tribunale federale che, confermand­o il salario minimo in Canton Neuchâtel, ha ricordato come “per evitare che una misura di ‘politica sociale’ non si trasformi in una di ‘politica economica’ la cifra dovrà essere relativame­nte bassa’’. Al contempo, ha precisato Vitta, «la volontà di

essere aderenti» all’iniziativa ‘Salviamo il lavoro in Ticino’ approvata dal popolo nel 2015. Perciò il governo ha optato per una «differenza stretta» tra minimo e massimo, consideran­do anche l’impatto della misura sul mercato del lavoro. Si fa riferiment­o a una stima che vedrebbe, nella peggiore delle ipotesi, la perdita dell’1,19% di posti di lavoro. Il salario compreso tra 3’372 e 3’462 franchi lordi ora approderà in parlamento. «Auspico che in aula si possa affrontare questo tema trovando le giuste convergenz­e – ha continuato Vitta – perché vista la peculiarit­à della materia non abbiamo la certezza giuridica assoluta che il tutto si concluda bene, nonostante si sia tentato di minimizzar­e il rischio».

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TI-PRESS/INFOGRAFIC­A LAREGIONE Ecco gli estremi del progetto

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