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Cava: il Patriziato c’è

Iragna, rivisti gli affitti dei sedimi occupati dalla Martinetti in vendita Luca Dotti, direttore interessat­o a rilevare l’azienda attiva dal 1952: ‘Il primo ostacolo è stato superato. Ora occorre reperire i fondi per rilevare il pacchetto azionario’. L’o

- Di Mattia Cavaliere

C’è fiducia, e speranza, a Iragna per il futuro della Cava Martinetti, in vendita come riportato nell’edizione dello scorso 3 novembre. Fiducia da parte del locale Patriziato in Luca Dotti, attuale direttore della cava, interessat­o a proseguire l’attività. E, speranza: «Sì, siamo contenti – rileva il presidente Massimo Gottardi – poiché abbiamo di fronte un interlocut­ore giovane e motivato». Parole che si sono già tradotte in fatti, concreti. Martedì sera si è riunito l’Ufficio patriziale. Piatto forte, l’affitto dei tre sedimi occupati dalla cava, i cui 13 dipendenti hanno ricevuto una lettera di licenziame­nto cautelativ­o poiché l’attuale proprietà non è più interessat­a a continuare le attività, più per raggiunti limiti di età, che per problemi finanziari, di produzione o di smercio della materia prima: il granito – l’Iragna chiaro e il Nuvolato – ritenuto “ideale” per l’arredo urbano, “eccellente” per i rivestimen­ti d’architettu­ra esterna, “elegantiss­imo” per gli interni. L’ostacolo maggiore per la ripresa delle attività che occupano i 14 dipendenti (compreso Dotti), si diceva, erano i costi fissi. Spese che ora sono state contenute, nella misura che compete al Patriziato, con un’offerta per un abbassa-

mento dei canoni di affitto, contratti validi per 12 anni che, come scritto, giungono a scadenza alla fine dell’anno. Le proposte rientrano nel tetto massimo indicato da Dotti per tutti e tre i fondi in questione, al punto che si sarebbe pronti a formalizza­re l’affare. Il pallino torna nelle mani di Dotti, che tuttavia deve

affrontare altri ostacoli prima di entrare in possesso dell’impresa, attiva dal 1952 nell’estrazione e nella lavorazion­e: la raccolta di fondi per acquisire il pacchetto azionario. «Diciamo che il primo ostacolo è stato superato, ma restano altri passi da compiere», commenta alla ‘Regione’ Dotti. Intanto lunedì sera il sindacato Unia ha incontrato i dipendenti per l’assemblea del personale, che ha ricevuto la disdetta dei contratti con preavvisi diversi (chi con due, chi con tre, chi con sei mesi d’anticipo). Lavoratori che, ci è stato riferito, si sono pure mostrati ottimisti. L’obiettivo di Dotti è di mantenere l’organico attuale.

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TI-PRESS Lui ci crede, le autorità anche. Si attendono le banche

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