Officine di Bellinzona, a Lucerna ancora niente di concreto Frizzo: ‘Presto un’assemblea aperta a tutta la popolazione’
Riunione di Piattaforma senza grosse novità ieri a Lucerna sulle Officine Ffs di Bellinzona. Le parti, con una delegazione delle maestranze capitanata da Gianni Frizzo sostenuta da sindacati e rappresentanti del governo (i consiglieri di Stato Christian Vitta e Claudio Zali), si sono lasciate con la proposta del mediatore Franz Steinegger di creare un gruppo di discussione tra Ffs e Cantone, in modo da allinearsi agli accordi del 2013 per un Centro di competenza in materia di mobilità sostenibile e ferroviaria. Sulla sede futura delle Officine, con le difficoltà di realizzare un nuovo stabilimento ad Arbedo-Castione per soli 100150 operai (come da noi anticipato il 7 settembre) e la recente offerta dalla Bassa Leventina, non vi sono novità. Dal canto loro le Ffs, in un comunicato, parlano prima di un’evoluzione stabile, a medio termine, dei volumi di lavoro alle Officine per le ore di lavorazione delle locomotive e delle sale montate; poi di “un contesto economico sempre più difficile” in particolare per l’attività dei carri merci, interessata già quest’anno “da una marcata flessione”. La scelta tra il trasferimento delle Officine, “che consentirebbe la manutenzione degli elettrotreni di ultima generazione”, o investimenti in quella attuale “non è ancora stata compiuta”, confermano le Ffs. «Da parte nostra – conclude Frizzo – continueremo ad attenerci alle rivendicazioni dal 2008 in poi e, fedeli al sostegno ricevuto, in dicembre organizzeremo un’assemblea dell’Associazione giù le mani aperta a tutta la popolazione».