Un direttore ‘local’ e competente
Sarà Maurizio Merlo a guidare l’aeroporto di Lugano dopo la partenza di Sozzi
Come da pronostico la società di gestione ha deciso di affidarsi all’ex Ceo di Darwin per uscire dalle secche di una crisi difficilissima
Tutto come da pronostico: dal primo dicembre sarà Maurizio Merlo, ticinese, classe 1962, il nuovo direttore della Lugano airport Sa, la società che ha in gestione lo scalo di Agno. Fin dall’inizio della procedura di selezione, come avevamo riferito lo scorso agosto, il suo nome era apparso ai più come ideale, per la conoscenza del territorio ma soprattutto del mondo aeronautico, un know-how maturato in 30 anni sul campo, o nei cieli, prima da pilota e poi da dirigente, prima in Crossair e poi in Darwin. La vendita di questa compagnia agli sloveni di Adria (tramite un fondo tedesco) ha ‘liberato’ il ‘Ceo’, proprio in tempo per partecipare al concorso indetto dalla Lasa Sa, dopo il divorzio da Alessandro Sozzi. Erano oltre 120 gli aspiranti direttori: una selezione ha ristretto il cerchio su 15 nomi, poi su due e alla fine, tra martedì e ieri mattina, la decisione è infine caduta su questo esponente dell’aviazione ticinese. Una scelta ‘local’ sì, ma confortata da elementi di oggettiva competenza e leadership, individuati dalla società di consulenza esterna che ha accompagnato il Consiglio di amministrazione (da poco rinnovato) in questa decisione. Elemento quello della capacità ribadito a più riprese dal presidente della Lasa Emilio Bianchi, e dal sindaco Marco Borradori, membro del Cda di Lugano airport, che per la maggioranza delle azioni appartiene al Comune di Lugano. «Si dice che chi entra papa in conclave, ne esce cardinale, ma non è stato questo il caso» ha osservato Borradori. «Siamo convinti di aver trovato una persona che conosce profondamente l’aviazione europea e svizzera» ha dal canto suo detto Emilio Bianchi.
Borradori, il messaggio da 20 milioni non si tocca
Cosa farà Merlo per risollevare le sorti di un aeroporto messo (ulteriormente) in crisi dal disimpegno di Adria, che ha in corso dei licenziamenti e dismissioni delle rotte da Lugano? «L’aeroporto poggia su più pilastri, e l’aviazione di linea è il pilastro più importante» ha detto il nuovo direttore. Non molte parole le sue, ma un appello a lavorare insieme per salvare un aeroporto importante per tutto il Ticino. Soluzioni per uscire dalla crisi? «Qualche idea ce l’ho, col bagaglio di conoscenze che ho potuto acquisire. La Adria? Sicuramente sarà la prima azienda che andrò a visitare. La Skywork di Berna? Conosco bene anche loro, vedremo». Nonostante il momento difficile dell’aeroporto, il Municipio non intende ri-
tirare il messaggio con cui chiede al Consiglio comunale lo stanziamento di 20 milioni di franchi. «Il messaggio non si tocca» ha ribadito il sindaco Borradori: il ‘piano B’ di cui si vocifera, pare finito in un cassetto. «Ci sono dei momenti in cui tutto sembra andare storto È importante mantenere la rotta».
Quindi il Municipio sui 20 milioni tiene il punto. «Quando mai comprare dei terreni è un investimento a fondo perso? Noi abbiamo diritto all’esproprio, c’è una perizia, ci potrebbero essere dei ricorsi, si sentono tante chiacchiere ma Lugano ha la dignità di essere un aeroporto con la A maiuscola».
L’invito è quello a ‘fare sistema’ rendersi conto dell’indotto turistico ed economico dell’aeroporto, lavorare a 360 gradi per trovare quel sostegno che, alla luce delle ultime vicende, sembra al contrario in calo. ‘Fatto’ il direttore, questa è la prossima sfida.