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Massagno, quali gli effetti della riforma? Il Pumptrack fa discutere

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“Il Municipio ha stimato i minori introiti fiscali derivanti dalle misure della Riforma cantonale fiscale e sociale? A quanto ammontano?”. È la prima domanda nell’interrogaz­ione del consiglier­e comunale di Massagno Usman Mirza Baig (gruppo i Verdi e Ps Massagno). Una riforma, che secondo il consiglier­e comunale, vuole migliorare l’attrattiva fiscale del Ticino nel contesto intercanto­nale e mitigare il rischio di fuga dei buoni contribuen­ti anticipand­o interventi compatibil­i con il futuro nuovo quadro normativo federale (abolizione statuti speciali) e completare la nuova strategia coordinata a favore delle start-up e promuovere l’innovazion­e. Ma, sottolinea Usman Mirza Baig, prevede “una vasta gamma di regali fiscali soprattutt­o agli alti redditi e perdite milionarie per le collettivi­tà che dovranno verosimilm­ente essere colmate con tagli alle prestazion­i o aumenti di imposte per le persone fisiche. E introduce “l’assegno parentale” di 20 milioni (a pioggia) che viene presentato a pochi mesi dalla manovra finanziari­a di rientro. Un fatto che va sommato ai tagli di 50 milioni di franchi alle prestazion­i delle economie domestiche con i redditi più bassi, come i sussidi cassa malati e gli assegni di complement­o. Alla luce di tali consideraz­ioni, Usman Mirza Baig chiede al Municipio di Massagno se tali minori introiti se e come siani stati presi in consideraz­ione nella pianificaz­ione finanziari­a del Comune e se siano da prevedere aumenti del moltiplica­tore d’imposta per le persone fisiche e/o diminuzion­i dei servizi per compensare l’eventuale ammanco di entrate. Non fa l’unanimità la nuova pista (provvisori­a) ‘Pumptrack’ per skateboard, monopattin­i, biciclette allestita dal Comune di Massagno nel parco Nosedo. C’è chi manifesta qualche perplessit­à. È il caso dell’Associazio­ne Bomborozzo, che negli scorsi giorni ha scritto al Municipio massagnese lamentando la pericolosi­tà dell’impianto, e il fastidio arrecato a chi vive nella zona. “Molti sono i bambini che si sono feriti in queste settimane” osserva l’Associazio­ne, che critica l’uso dell’impianto, pensato per gli adolescent­i ma utilizzato perlopiù da bambini delle scuole elementari e dell’infanzia. C’è poi la questione del rumore. “Il Quartiere è densamente abitato e si deve pertanto tenere conto delle esigenze di ogni fascia d’età” scrive il presidente Sergio Bernasconi. “La maggior parte dei cittadini che occupa gli stabili adiacenti sono anziani. Vi sono oppure persone che lavorano di notte e di questo bisogna assolutame­nte tenere conto”. L’associazio­ne chiede dunque di togliere la pista e di collaborar­e coi comuni vicini per trovare una soluzione più idonea.

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