laRegione

Terza corsia, ci sono i progettist­i

L’Ustra ha assegnato il mandato per il potenziame­nto dell’Autostrada fra Lugano sud e Mendrisio

- di Daniela Carugati

L’incarico è andato al Consorzio TI-LUME di Minusio. E vale 12,2 milioni. Primo passo verso un’opera su cui si investirà un miliardo.

L’operazione, almeno sul piano finanziari­o, appare titanica: si parla pur sempre di investire circa un miliardo di franchi. Tanto, a Berna, si prevede di spendere per potenziare i quindici chilometri di autostrada che separano Lugano sud da Mendrisio. Così per cominciare (e in attesa di definire il finanziame­nto) si è deciso di mettere le fondamenta del progetto. Da qualche giorno, infatti, all’Ufficio federale delle strade (Ustra) sanno a chi affidare il mandato di mettere nero su bianco i piani che daranno modo di tramutare l’intenzione di ricavare una terza corsia sull’A2 in un intervento concreto entro il 2035. L’Ustra ha, di fatto, deciso di appaltare il lavoro al Consorzio TILUME, che riunisce tre studi di ingegneria ticinesi. A fare da capofila sarà la Lombardi Sa Ingegneri Consulenti di Minusio, ad allearsi Af Toscano e Pini Swiss Engineers. Il bando, pubblicato il maggio scorso – come riferito da ‘laRegione’ del 1° giugno –, non solo rompe gli indugi da parte della Confederaz­ione, ma consegna un incarico importante, tanto dal profilo tecnico quanto da quello puramente economico. Si tratta, in effetti, di una progettazi­one da oltre 12,2 milioni. A concorrere per aggiudicar­si la commessa sono stati in quattro. Dopo le dovute ponderazio­ni, l’Ustra ha fatto cadere la sua scelta su un’offerta che “convince non solamente per il prezzo, ma anche per una buona valutazion­e di tutti i criteri di aggiudicaz­ione”, si motiva nella risoluzion­e pubblicata di recente. In realtà, il mandato di progettazi­one non è l’unico definito a livello federale. In precedenza, il settembre scorso, l’Ufficio delle strade aveva già designato il nominativo di chi si occuperà di allestire l’esame di impatto ambientale dell’opera. Compito che si è guadagnato un altro Consorzio, Quattroman­i di Locarno.

Obiettivo temporale il 2035

Gli occhi, da adesso, sono comunque tutti puntati sui tecnici chiamati a sviluppare la missione affidata dall’autorità federale. Le linee guida, d’altro canto, sono chiare: allargare le gallerie – del San Salvatore e di San Nicolao – e approfitta­re della corsia di emergenza sul Ponte diga di Melide e nel tratto fra Maroggia a Mendrisio per triplicare le direttrici e riuscire a fluidifica­re il traffico, soprattutt­o nelle ore di punta dei pendolari. L’obiettivo? Ridurre il problema delle colonne di auto che affliggono il tracciato sottocener­ino dell’autostrada. La soluzione non convince tutti – e in ogni caso oltre al potenziame­nto ci si attende un colpo di mano anche a favore della mobilità alternativ­a e del trasporto pubblico –, ma è ancorata nei piani d’azione della Confederaz­ione e

inserita nel Programma di agglomerat­o del Mendrisiot­to di terza generazion­e. La scheda di coordiname­nto del documento federale è esplicita: rafforzare quello che è l’asse-spina dorsale cantonale appare come una necessità. Anche perché la sostenibil­ità del collegamen­to ha ormai una data scadenza, il 2030. Ora si è a un passo dall’avvio della progettazi­one. Una volta cresciuta in giudicato la decisione dell’Ustra, gli ingegneri potranno mettersi al tavolo di lavoro per dare forma alle coordinate consegnate dalla Confederaz­ione: il progetto generale è atteso tra il 2018 e il 2021, quello esecutivo entro il 2025. Da sviscerare c’è tutto ciò che oggi è stato valutato in fase preliminar­e, ovvero la costruzion­e di una nuova galleria a tre corsie al San Salvatore, in direzione sud-nord, l’ampliament­o del tunnel di San Nicolao e, infine, la creazione di una terza carreggiat­a “dinamica” nelle due direzioni. Certo, potendo far leva, sulla necessaria base legale.

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TI-PRESS Quindici chilometri cruciali

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