Terza corsia, ci sono i progettisti
L’Ustra ha assegnato il mandato per il potenziamento dell’Autostrada fra Lugano sud e Mendrisio
L’incarico è andato al Consorzio TI-LUME di Minusio. E vale 12,2 milioni. Primo passo verso un’opera su cui si investirà un miliardo.
L’operazione, almeno sul piano finanziario, appare titanica: si parla pur sempre di investire circa un miliardo di franchi. Tanto, a Berna, si prevede di spendere per potenziare i quindici chilometri di autostrada che separano Lugano sud da Mendrisio. Così per cominciare (e in attesa di definire il finanziamento) si è deciso di mettere le fondamenta del progetto. Da qualche giorno, infatti, all’Ufficio federale delle strade (Ustra) sanno a chi affidare il mandato di mettere nero su bianco i piani che daranno modo di tramutare l’intenzione di ricavare una terza corsia sull’A2 in un intervento concreto entro il 2035. L’Ustra ha, di fatto, deciso di appaltare il lavoro al Consorzio TILUME, che riunisce tre studi di ingegneria ticinesi. A fare da capofila sarà la Lombardi Sa Ingegneri Consulenti di Minusio, ad allearsi Af Toscano e Pini Swiss Engineers. Il bando, pubblicato il maggio scorso – come riferito da ‘laRegione’ del 1° giugno –, non solo rompe gli indugi da parte della Confederazione, ma consegna un incarico importante, tanto dal profilo tecnico quanto da quello puramente economico. Si tratta, in effetti, di una progettazione da oltre 12,2 milioni. A concorrere per aggiudicarsi la commessa sono stati in quattro. Dopo le dovute ponderazioni, l’Ustra ha fatto cadere la sua scelta su un’offerta che “convince non solamente per il prezzo, ma anche per una buona valutazione di tutti i criteri di aggiudicazione”, si motiva nella risoluzione pubblicata di recente. In realtà, il mandato di progettazione non è l’unico definito a livello federale. In precedenza, il settembre scorso, l’Ufficio delle strade aveva già designato il nominativo di chi si occuperà di allestire l’esame di impatto ambientale dell’opera. Compito che si è guadagnato un altro Consorzio, Quattromani di Locarno.
Obiettivo temporale il 2035
Gli occhi, da adesso, sono comunque tutti puntati sui tecnici chiamati a sviluppare la missione affidata dall’autorità federale. Le linee guida, d’altro canto, sono chiare: allargare le gallerie – del San Salvatore e di San Nicolao – e approfittare della corsia di emergenza sul Ponte diga di Melide e nel tratto fra Maroggia a Mendrisio per triplicare le direttrici e riuscire a fluidificare il traffico, soprattutto nelle ore di punta dei pendolari. L’obiettivo? Ridurre il problema delle colonne di auto che affliggono il tracciato sottocenerino dell’autostrada. La soluzione non convince tutti – e in ogni caso oltre al potenziamento ci si attende un colpo di mano anche a favore della mobilità alternativa e del trasporto pubblico –, ma è ancorata nei piani d’azione della Confederazione e
inserita nel Programma di agglomerato del Mendrisiotto di terza generazione. La scheda di coordinamento del documento federale è esplicita: rafforzare quello che è l’asse-spina dorsale cantonale appare come una necessità. Anche perché la sostenibilità del collegamento ha ormai una data scadenza, il 2030. Ora si è a un passo dall’avvio della progettazione. Una volta cresciuta in giudicato la decisione dell’Ustra, gli ingegneri potranno mettersi al tavolo di lavoro per dare forma alle coordinate consegnate dalla Confederazione: il progetto generale è atteso tra il 2018 e il 2021, quello esecutivo entro il 2025. Da sviscerare c’è tutto ciò che oggi è stato valutato in fase preliminare, ovvero la costruzione di una nuova galleria a tre corsie al San Salvatore, in direzione sud-nord, l’ampliamento del tunnel di San Nicolao e, infine, la creazione di una terza carreggiata “dinamica” nelle due direzioni. Certo, potendo far leva, sulla necessaria base legale.