Cent’anni dopo, ‘Jazz The Story’
Una All Star Jazz Orchestra sabato sera al Teatro di Locarno con Jon Faddis, James Carter, Vincent Herring e altri, per ripercorrere un secolo di rivoluzione musicale...
A 100 anni dall’uscita del primo disco jazz, l’All Star Jazz Orchestra con Jon Faddis, James Carter, Wycliffe Gordon e sette altri grandi jazzisti contemporanei celebra la musica che ha segnato la cultura e il costume del 20esimo secolo. ‘Jazz The Story’ ripercorre in 90 minuti l’epopea del jazz, dai primordi a oggi, in un avvincente susseguirsi di brani, immagini video ed emozioni. Ne abbiamo parlato con l’ideatore del progetto, il sassofonista newyorkese Vincent Herring.
Come è nato Jazz The Story?
Una sera, seduti a un caffè assieme all’agente musicale Ilse Weinmann. Le chiedevo più opportunità di suonare, e lei mi fa di pensare a qualche progetto speciale. L’ho fatto e così è nata la cosa…
È stato facile riunire un’all star con così tante stelle del jazz?
Superando la cinquantina, suono da ormai tanti anni; nell’ambiente sanno chi sono e mi apprezzano e poi conosco personalmente molti musicisti. Tutto questo ha facilitato molto le cose. Jazz The Story è un progetto speciale per noi tutti. Suoniamo cose diverse da quelle che facciamo normalmente; interpretare tanti stili è una bella sfida, ma è molto appagante e divertente.
Lo spettacolo racconta 100 anni di jazz. Come avete scelto i brani? Ci sono artisti, stili musicali, momenti storici che vengono privilegiati?
Non è stato per niente facile scegliere fra centinaia e centinaia di brani meravigliosi e un’infinità di artisti che hanno segnato la storia del jazz. Alla fine però devi allestire uno spettacolo di 90 minuti e cominci a scremare, tenendo pure conto dei musicisti che compongono l’orchestra. Diciamo che lo spettacolo presenta alcuni fra i maggiori artisti e i momenti più significativi della storia del jazz, dai primordi a oggi. C’è Jon Faddis che ricorda Bix e canta Armstrong, James Carter che interpreta ‘Mister Magic’ di Grover Washington, poi Miles, Dizzy eccetera. È davvero una piacevolissima carrellata musicale, accompagnata anche da immagini fotografiche e sequenze video. Come musicista mi divertirei molto ad assistere allo show!
Lo spettacolo ha già avuto molte rappresentazioni?
La prima è stata al Birdland di New York dove abbiamo suonato per cinque-sei sere. Poi la scorsa estate abbiamo fatto alcune tappe in Europa, al North Sea Jazz Festival e altrove. Ora rieccoci in Europa con concerti in Svizzera, Portogallo, Grecia, Italia e Germania, se ricordo bene...
Il 20esimo secolo è stato il secolo del jazz, qualcuno ha detto che il jazz è morto. Lei che ne pensa?
Ma no che non è morto. Ad ogni buon conto non lo è sicuramente per me. È una musica che fa parte della mia vita; continuo a suonare, a imparare, a fare
ricerche. Più invecchio e più mi stupisco di quanta forza e bellezza abbia in sé questa musica. Sono sicuro che continuerà ad entusiasmare ed emozionare anche le prossime generazioni. Magari non il cinquanta per cento della popolazione, ma avrà sempre il suo pubblico. Come dire? Jazz is going to be ok!
Una sua personale definizione di jazz?
La trovo semplicemente una musica bellissima, che mi dà gioia e che lascia molto spazio alla creatività, all’estro, alla fantasia.
‘Jazz The Story’, sabato 11 novembre, ore 21, Teatro di Locarno. Prenotazioni 078 733 66 12, info@jazzcatclub.ch. Il concerto sarà anche trasmesso in diretta su Rsi Rete Due.