Uno spareggio senza pace
La Svizzera affronta l’Irlanda del Nord dopo una vigilia caratterizzata dal caso Behrami. Sulser: ‘Il giocatore resta con noi’.
Belfast – Non bastava il fatto di essere costretti a uno spareggio che fino all’infausta trasferta di Lisbona si sperava (pensava) di poter evitare. Non bastavano gli infortuni di Djourou, Behrami, Moubandjé, l’acciacco di Rodriguez e la forma approssimativa di Seferovic, Mehmedi (in difficoltà nei rispettivi club) o Dzemaili (fermo dopo la fine del campionato nordamericano). Ieri, come un fulmine a ciel sereno, a turbare la vigilia rossocrociata a Belfast è giunta la richiesta dell’Udinese di riavere immediatamente a disposizione proprio Valon Behrami a causa del mancato rispetto, da parte dell’Asf, dei termini di convocazione. Un’ulteriore distrazione per una Nazionale che, al contrario, avrebbe bisogno di serenità e di tranquillità per evitare di rimanere a bocca asciutta dopo una campagna mondiale fatta di nove vittorie in dieci partite. Ieri, dopo la tradizionale conferenza stampa pre-partita, Claudio Sulser, delegato per le squadre nazionali, si è presentato davanti ai giornalisti per spiegare il punto di vista dell’Asf. In buona sostanza, Valon Behrami rimane a disposizione di Petkovic... «Le pretese dell’Udinese sono, a mio modo di vedere, pretestuose. Il regolamento Fifa impone alle federazioni di inviare la notifica della pre-selezione 15 giorni prima del raduno, l’Asf da sempre lo fa 15 giorni prima della partita. Il buonsenso direbbe che non cambia molto: anche perché l’Udinese non ha mai avuto nulla da ridire quando ad essere convocati erano Inler o Widmer. Non so cosa potrà succedere, eventualmente sarà la commisione disciplinare della Fifa ad avere l’ultima parola». Behrami, dunque, rimane a Belfast. Anche se, alla luce delle sue condizioni fisiche, questa sera difficilmente il suo nome sarà inserito nel foglio partita. Lo ha confermato pure Vladimir Petkovic, il quale preferisce però concentrarsi esclusivamente sull’aspetto sportivo di questa trasferta a Belfast... «Avrei preferito non dover essere qui, ma ormai ci siamo. Non capita tutti i giorni di disputare partite come queste, per cui dovremo essere pronti a mettere in campo la stessa “garra” dei nostri avversari, mantenendo però il nostro stile di gioco». «Saranno 90’ molto caldi – gli fa eco Xherdan Shaqiri –. Sappiamo cosa aspettarci dai tifosi irlandesi, lo hanno dimostrato all’Euro, trascinando la squadra negli ottavi. Anch’io avrei fatto volentieri a meno di questo doppio confronto, ma il calcio è fatto così, 27 punti non sono bastati per la qualificazione diretta. È comico, ma dobbiamo accettarlo ed essere pronti a dimostrare di meritare il posto in Russia. Ai Mondiali ci andremo come gruppo, non come singoli: ho fiducia nella squadra, come la squadra ne ha in me». E la Svizzera tutta ha fiducia in entrambi...