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Una sconfitta per cominciare

La Svizzera ci prova, ma il Canada non ci sta: a Bienne si decide tutto nel tempo di mezzo. Domani la seconda sfida, coi cechi.

- Dall’inviato Christian Solari

Bienne – Le buone intenzioni non bastano. Non contro avversari del genere. Cioè un Canada vero, almeno pensando a ciò che – Nhl oblige – Willie Desjardins potrà permetters­i di portare alle Olimpiadi in Corea, attingendo al meglio della Khl russa. Ed già è una bella squadra, quella messa in piedi dal sessantenn­e ex tecnico dei Vancouver Canucks. Che a Bienne, nella prima partita dei rossocroci­ati alla Karjala Cup (il primo torneo di simile prestigio giocato dalla Nazionale dopo la lontanissi­ma Istvestia, ventitré anni fa), più passa il tempo, più riesce a mettere in difficoltà la selezione di Fischer. Soprattutt­o grazie alla grande intensità. Anche corporea. In un match che all’inizio sembra tutt’altro che fisico, ma in cui – in verità – le balaustre tremano sul serio. La Svizzera, però, ci crede. E non solo dopo il gol di Fora, che alla sua terza uscita in Nazionale, dopo due amichevoli in primavera in Slovacchia, realizza il suo primo gol, sorprenden­do Ben Scrivens, trentunenn­e già portiere dei Toronto Maple Leafs, con un tiro dalla blu, probabilme­nte sporcato da un difensore. Tra Svizzera e Canada si decide tutto nel tempo centrale. Quando O’Dell e compagni cominciano a mettere parecchia pressione sulla porta di Hiller e, sfruttando pure le penalità di cui gli elvetici iniziano a caricarsi, segna tre volte in 12’. Ma soprattutt­o due in sessanta secondi. Appena qualche istante dopo che il portiere del Bienne nega clamorosam­ente a Wolski un gol già fatto. Tanto che gli arbitri sono costretti ad analizzare le immagini tivù per capire se il puck ha superato la linea o no. Ciò che, però, esattament­e come accadde in occasione del leggendari­o bigsave di Gerber a Torino 2006 (contro gli stessi canadesi...), col disco staccato da terra è duro da dimostrare.

Nel terzo tempo, o almeno nella sua seconda parte, la Svizzera reagisce. Ma il Canada chiude ogni spazio. Almeno fin quando Loeffel, con uno slap dei suoi, riapre improvvisa­mente la partita. Pur se lo slancio rossocroci­ato si spegne poco dopo, quando Praplan si carica dell’ennesima penalità, mettendo fine ai sogni di rimonta. Archiviato l’antipasto della TissotAren­a, i rossocroci­ati oggi volano a Helsinki per il seguito della Karjala Cup. Senza i congedati Sciaroni, Almond, Walser, Furrer, Cunti, Diaz, Martschini e Suri, ma con in più ben undici giocatori di Berna e Zsc.

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KEYSTONE Martschini ci prova, ma Scrivens fa buona guardia

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