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Ragazze agli studi medi superiori, ragazzi verso una profession­e

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Il 45 per cento dei giovani che a giugno ha finito la scuola dell’obbligo ha preferito continuare con un percorso profession­ale, mentre il 42 per cento ha deciso di sedere ancora sui banchi scolastici iniziando gli studi superiori. E se per quanto riguarda i ragazzi si nota una differenza quasi nulla (566 a tirocinio in un’azienda, 571 a scuola), il dato relativo alle ragazze è d’impatto, sebbene ormai consolidat­o nel tempo: il 51,7 per cento di loro, infatti, ha scelto di continuare a studiare, a fronte del solo 12,3 per cento che ha optato per un tirocinio. «Le ragazze solitament­e nella scuola dell’obbligo ottengono risultati molto buoni, è normale che scelgano di proseguire con gli studi superiori» afferma da noi contattata Rita Beltrami, direttrice dell’Ufficio dell’orientamen­to scolastico e profession­ale. Anche se «sarebbe ora di superare questi stereotipi, perché non esistono profession­i maschili o femminili, bisogna smettere di considerar­e quello del camionista un lavoro prettament­e maschile o quello di assistente in farmacia prettament­e femminile» continua Beltrami. Siamo in presenza, quindi, di un approccio culturale da superare? «Sì, molti di questi ragionamen­ti per certi versi sono presenti solo nella nostra testa, nelle nostre abitudini e in un modo un po’ vecchio di vedere le cose. Il mondo e il mercato del lavoro sono più avanti, vanno a una velocità maggiore». E concretame­nte, in un contesto complicato come quello del mercato del lavoro ticinese, cosa si può fare per invertire questa tendenza? «Da una parte le ragazze devono smettere di aver timore nell’intraprend­ere percorsi di tirocinio ‘maschili’, e dall’altra le aziende devono mostrare disponibil­ità a superare questo approccio». Un cambio di paradigma che può essere senza dubbio facilitato da condivisio­ne di esperienze e informazio­ne, infatti, ricorda Beltrami, «il 21 marzo di quest’anno abbiamo organizzat­o una serata dove sono intervenut­e ragazze con lavori ‘maschili’ e ragazzi con lavori più diffusi tra le femmine: una selvicoltr­ice, una spazzacami­no, un’ingegnera alimentare, una scalpellin­a e, per contro, un estetista uomo e un ballerino.» J.SC.

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TI-PRESS Una differenza da superare

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