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Libero, adesso medita una causa civile

Condannato ieri a Francofort­e a 22 mesi di carcere sospesi il 54enne con passaporto rossocroci­ato che operò a favore dei ‘servizi segreti’ elvetici. Ora valuta se chiedere un indennizzo alla Svizzera.

- Daniel M. Ats

Colpevole, ma libero: il 54enne svizzero Daniel M. è stato condannato ieri a Francofort­e a un anno e 10 mesi di carcere con la condiziona­le per ‘attività di agenti segreti’ a favore dell’intelligen­ce elvetica. Arrestato nella città tedesca il 28 aprile, è stato scarcerato a metà mattinata, poco dopo la lettura della sentenza. La condanna prevede anche il versamento alle casse dello Stato – già avvenuto secondo la difesa, che non ricorrerà contro la sentenza frutto di un patteggiam­ento – di 40mila euro, di cui 25mila quale restituzio­ne dell’illecito guadagno. Ma Daniel M., seppure soddisfatt­o della sentenza che gli ha restituito la libertà, potrebbe rifarsi con una causa civile contro la Svizzera. «Quando qualcuno assegna un compito e capitano danni, deve rispondern­e il datore di lavoro», ha affermato il suo avvocato zurighese Valentin Landmann, sostenendo che M. ha lavorato «inequivoca­bilmente» per lo Stato, nella fattispeci­e per il Servizio delle attività informativ­e della Confederaz­ione (Sic). Nelle prossime settimane – ha detto – valuterà con il suo cliente in che misura far valere pretese di indennizzi. Lo svizzero era accusato di aver cercato di procurarsi illegalmen­te, tra luglio 2011 e febbraio 2015, informazio­ni sulle indagini avviate dal fisco del Nordreno-Vestfalia per identifica­re gli evasori fiscali tedeschi clienti di banche svizzere. Daniel M. rischiava una pena fino a cinque anni di carcere, ma ha potuto ottenere clemenza patteggian­do una confession­e che ha convinto i giudici, per lo meno riguardo ai fatti. Il pubblico ministero, dopo un accordo con la difesa, aveva chiesto due anni con la condiziona­le e il pagamento di 40mila euro. Il cittadino elvetico ha ammesso il 26 ottobre davanti alla Corte dell’Oberlandes­gericht di Francofort­e di aver ricevuto 28mila euro dal Sic per il suo lavoro e ha fatto i nomi dei committent­i nel servizio segreto elvetico. L’ex dipendente della Polizia comunale di Zurigo e del servizio di sicurezza dell’Ubs ha però negato l’avvenuto reclutamen­to di una ‘talpa’ all’interno dell’Amministra­zione finanziari­a nel Land del Nordreno-Vestfalia. Il contesto dell’intricata vicenda è la vertenza fiscale tra Svizzera e Germania che ha causato momenti di forte tensione negli scorsi anni, quando diversi Länder tedeschi hanno acquistato cd con i dati di clienti d’oltre Reno di banche svizzere al fine di smascherar­e gli evasori fiscali, suscitando anche un’ondata di autodenunc­e.

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