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Mercato del lavoro stabile

A fine ottobre il tasso di disoccupaz­ione è rimasto invariato al 3 per cento Rispetto a un anno prima i disoccupat­i sono diminuiti di quasi 10mila unità. Una dinamica simile si è registrata anche a Sud delle Alpi.

- Ats/Red

In ottobre il tasso di disoccupaz­ione in Svizzera è rimasto sostanzial­mente invariato, rispetto al mese precedente, al 3%: è quanto indica la Segreteria di Stato dell’economia (Seco). Un anno prima si attestava al 3,2%. Alla fine del mese in rassegna erano iscritti presso gli Uffici regionali di collocamen­to (Urc) 134’800 disoccupat­i, 1’631 o l’1,2% in più rispetto a settembre. Nel raffronto con lo stesso mese dell’anno precedente, risulta invece un calo di 9’731 unità (-6,7%). In Ticino il tasso di disoccupaz­ione si è invece attestato al 3,2%, in aumento di 0,1 punti percentual­i rispetto a settembre ma in flessione di 0,2 punti nel confronto con dodici mesi prima. I senza lavoro erano 5’323, 121 o il 2,3% in più del mese precedente ma 374 o il 6,6% in meno dell’ottobre dell’anno scorso. Nei Grigioni il tasso è stato dell’1,6%, pari a un incremento mensile di 0,5 punti e a una contrazion­e annua di 0,1 punti. I disoccupat­i erano 1’775, con un aumento mensile di 609 unità (+52,2%) e una diminuzion­e annua di 92 unità (-4,9%). Boris Zürcher, capo della Direzione del lavoro alla Seco, considera l’evoluzione

molto favorevole. “A eccezione del 2010 si tratta del minore incremento relativo della disoccupaz­ione nel mese di ottobre dal 2007”, ha dichiarato in una conferenza telefonica. “Constatiam­o che le opportunit­à sul mercato del lavoro sono migliorate. Si recluta di più tra i disoccupat­i”, ha spiegato. Le soppressio­ni di impieghi annunciate nelle ultime settimane, ad esempio presso Meyer Burger e Abb, non si riflettono ancora nelle cifre sulla disoccupaz­ione: i licenziame­nti solitament­e avvengono in maniera scaglionat­a, quindi si manifester­anno al più presto con un differimen­to di tre-quattro mesi. E tenendo conto della penuria di forza lavoro specializz­ata in Svizzera molti interessat­i non finiscono nemmeno in disoccupaz­ione, ma trovano un nuovo posto ancora entro il termine di disdetta.

Mancano apprendist­i

Il numero di giovani disoccupat­i (15-24 anni) è diminuito di 804 unità su base mensile (-4,5%) fissandosi a un totale di 16’905. Su base annua ciò corrispond­e a un calo di 2’190 persone (-11,5%). Zürcher ha ricordato che la disoccupaz­ione giovanile ha sempre il suo picco in estate e poi diminuisce. “Ma riteniamo pure che lentamente intervenga la demografia: non abbiamo più una penuria di posti d’apprendist­ato quanto una carenza di tirocinant­i”. Situazione meno favorevole per gli ultracinqu­antenni, categoria in cui il numero dei disoccupat­i è aumentato di 546 unità (+1,6% mensile, ma in calo del 2,9% annuo), attestando­si a 35’729. Complessiv­amente, afferma la Seco, le persone in cerca d’impiego registrate erano 198’025, 4’401 in più rispetto a settembre e 9’487 (-4,6%) in meno rispetto a ottobre 2016. Il numero dei posti vacanti annunciati presso gli uffici regionali di collocamen­to (Urc) è diminuito di 140 unità a quota 12’316. Anche tra i disoccupat­i di lunga durata l’evoluzione è positiva: “vediamo un costante migliorame­nto”, ha affermato Zürcher. Gli iscritti presso gli Urc da oltre un anno sono scesi di 361 unità (-1,6%) rispetto a settembre e di 1’935 unità (-8,1%) su base annua, a 21’852.

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