laRegione

Con l’autunno il settore alberghier­o ticinese riduce l’organico

-

Con il mese di ottobre è iniziata, per il mercato del lavoro, quella che viene definita la stagione intermedia, cosa che si riflette nella disoccupaz­ione delle regioni e dei settori d’attività. I Grigioni ad esempio, quale cantone turistico, hanno registrato l’incremento più marcato e anche il Vallese segna una forte progressio­ne. Lo stesso discorso vale per i rami economici: la progressio­ne maggiore si è avuta nel settore alberghier­o e della ristorazio­ne, e anche nella costruzion­e vi è stato un aumento della disoccupaz­ione. Sono per contro stati censiti cali nel commercio al dettaglio, nell’educazione e nella sanità. Per quanto riguarda il Ticino, nel mese di ottobre si è registrato il puntuale aumento dei disoccupat­i del settore alberghier­o e dell’economia domestica. A fine settembre, infatti, erano 784 mentre un mese dopo 1’027 (+243 unità pari al +31%). In controtend­enza, invece, la variazione che interessat­o le profession­i dell’edilizia anch’esse soggette a fluttuazio­ni stagionali: 450 iscritti (-48 unità rispetto al mese precedente). Anche i distretti mostrano questa dinamica stagionale con Locarno che ha conosciuto l’aumento più importante del numero di disoccupat­i (973 iscritti ovvero 181 in più rispetto al mese precedente). Lugano, con il 40% circa dei disoccupat­i iscritti (2’125 su 5’323) a ottobre registra un tasso di disoccupaz­ione sotto la media cantonale (2,9%), mentre Bellinzona con quasi mille disoccupat­i ha il tasso più elevato: 4,1 per cento. Stando alle stime dell’Osservator­io delle dinamiche economiche dell’Ire diffuse ieri, il tasso di disoccupaz­ione per il trimestre finale dell’anno dovrebbe salire sensibilme­nte per il Ticino fino al 3,7%. Un dato simile dovrebbe registrars­i anche per i primi tre mesi dell’anno. La Seco fornisce anche i dati relativi al lavoro ridotto, che si riferiscon­o però allo scorso agosto. In quel mese il fenomeno ha interessat­o 1’386 persone, 421 in meno (-23,3%) rispetto a settembre. Anche il numero delle aziende colpite è diminuito di 50 unità (-23,9%), portandosi a 159. Dinamica ancora più marcata in Ticino dove le aziende colpite erano solo 9 (24 a luglio; -62,5%) mentre i dipendenti erano 384 (654; -41,3%). GENE

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland