Trump viene a patti con Xi
Il presidente statunitense ha chiuso la visita in Cina profondendosi in lodi per l’ospite Il capo della Casa Bianca non smuove Pechino sui temi più controversi. Oggi in Vietnam il possibile incontro con Putin.
Pechino – Xi Jinping ha addomesticato Donald Trump. Il presidente statunitense che avrebbe dovuto “fargliela vedere” ai cinesi, si è profuso ieri sera in lodi sperticate come da tantissimo tempo non si udivano nei confronti di Pechino. Con la quale è impaziente di “costruire relazioni ancora più forti”. E se la Cina ha commesso qualche furbata ai danni degli Usa, ha detto Trump, la colpa è stata dei propri incapaci predecessori. Alla vigilia della trasferta in Vietnam per l’Apec, dove oggi vedrà il presidente russo Vladimir Putin – non è chiaro se anche in un faccia a faccia – Trump ha discusso a Pechino, dopo Tokyo e Seul, la crisi nordcoreana. I leader si sono trovati d’accordo sull’eliminazione dell’arsenale nucleare dalla penisola coreana (sapendo, Xi, che mai Pyongyang cederà su questo punto), auspicando una sollecita applicazione delle sanzioni. Ma se Trump si aspettava che Pechino acconsentisse a vararne di nuove, si illudeva. La Cina non intende infatti passare al taglio totale dell’export di petrolio e all’espulsione delle migliaia di lavoratori del Nord in Cina per piegare Kim Jongun e condurlo al tavolo negoziale. Quanto all’incontro con Putin, in serata, il segretario di Stato Usa Rex Tillerson è stato molto ma molto prudente: “è ancora in esame”. Gli argomenti non mancherebbero: dalla Corea del Nord, alla Siria, all’Ucraina, ma ai due presidenti, ha detto ancora Tillerson, occorre qualcosa di “utile” per potersi vedere su accordi difficili da ipotizzare. Aggiungi i guai del Russiagate e di “utile” resta ben poco. Dovendo portare a casa un risultato (e ci sono pur 250 miliardi di contratti in ballo) Trump è tornato a sgonfiare con la storia della “grande chimica” stabilita con Xi: l’ha ringraziato per l’attenzione riservata, addirittura per la parata militare personale all’arrivo in piazza Tiananmen. «Sei un uomo molto speciale», ha scandito il presidente nelle dichiarazioni alla stampa, chiuse rapidamente e senza domande. Per tutta risposta, Xi non ha accennato al suo primo anno alla Casa Bianca e ha rimarcato con enfasi che Cina e Usa possono coesistere rispettando i diversi sistemi politici. «Ho detto al presidente Trump che il Pacifico è grande abbastanza per dare spazio a Cina e Usa», ha notato Xi, per il quale le relazioni sono ad un “nuovo punto di partenza”, fondato su un oggettivo riequilibrio tra le superpotenze percepibile anche nella stessa sala. Così, Trump ha dovuto dichiarare rivolgendosi a un impassibile Xi di “non incolpare” la Cina per essersi avvantaggiata degli Usa. Anzi complimentandosi con lui, avendolo fatto “nell’interesse della sua gente”. E Xi non ha fatto una piega.