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L’iniziativa popolare contro la caccia speciale è valida Il Tf ribalta la decisione del Gran Consiglio grigionese

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L’iniziativa popolare cantonale grigionese per l’abolizione della caccia speciale non viola il diritto federale e il Gran Consiglio retico ha quindi sbagliato a dichiararl­a nulla: lo ha deciso mercoledì il Tribunale federale (Tf), chiamato in causa da un ricorso dei promotori. Secondo i giudici di Losanna, l’iniziativa non è in palese contraddiz­ione con il diritto superiore. Il dossier torna così sui banchi dei deputati, che dovranno determinar­e se sono presenti altri motivi di non conformità del testo ma con ogni probabilit­à il tema, assai sentito in un cantone dove la caccia è molto diffusa, finirà davanti al popolo. Inoltrata il 21 agosto 2013 e corredata da 10’229 firme – ne bastavano 3’000 – la proposta auspica una revisione parziale della legge cantonale sulla caccia. L’idea è di far sì che gli obiettivi dei piani di abbattimen­to annuali della selvaggina siano integralme­nte raggiunti durante la caccia alta ordinaria, rinunciand­o a quella speciale in novembre e dicembre. La caccia alta dovrebbe inoltre durare 25 giorni – invece dei 21 attuali – e svolgersi in settembre (come avviene ora) ma anche in ottobre. Sul tema il Dipartimen­to costruzion­i, trasporti e foreste aveva commission­ato due perizie, una giuridica e una di biologia della fauna. Era emerso che, se l’iniziativa sulla caccia speciale venisse accolta, la popolazion­e di cervi aumentereb­be considerev­olmente. L’esperto giuridico aveva da parte sua ravvisato una palese contraddiz­ione con le disposizio­ni della legislazio­ne federale sulla caccia e sulle foreste. Il governo retico aveva quindi invitato il Gran Consiglio a dichiarare nulla l’iniziativa e il parlamento lo aveva fatto nel febbraio 2015, con 79 voti contro 36. ATS

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