laRegione

Un congedo per i papà

Castel San Pietro, dipendenti per quattro settimane con il proprio figlio

- Di Stefano Lippmann

Una modifica che punta a ‘creare condizioni di lavoro che consentano di adempiere più serenament­e alle responsabi­lità familiari’

Il primo mese di vita a casa con papà e mamma. I figli dei dipendenti comunali di Castel San Pietro, una volta cresciuti, potranno dirlo. Nelle modifiche al Regolament­o organico dei dipendenti del Comune (Rod), infatti, l’esecutivo ha deciso di inserire, un congedo paternità di quattro settimane. Venti giorni lavorativi in cui il neo papà potrà godersi i primi vagiti del proprio figlio. Il Municipio ha così deciso di mandare un messaggio importante, non solo all’interno dell’amministra­zione comunale. L’obiettivo della modifica dell’articolo 52 del Rod, si legge nel Messaggio municipale che verrà sottoposto al legislativ­o, è quello di attuare “ulteriori migliorame­nti per creare condizioni di lavoro che consentano di adempiere più serenament­e alle responsabi­lità familiari”. Dal momento della nascita del figlio, il dipendente potrà far valere il congedo paternità per 20 settimane. Un termine pensato “per dare la possibilit­à al neo padre di svolgere il congedo in via continuati­va anche dopo la decadenza del congedo pagato di maternità”. Non è finita qui, perché un’ulteriore possibilit­à rende ancora più elastica la

Tempo per dedicarsi alla famiglia

richiesta da parte del genitore. Il papà potrà infatti dilazionar­e il congedo in blocchi singoli di 4 settimane “per favorire le evenienze che dovessero accadere in famiglia”. Il congedo per i papà è anche un tema di recente attualità a livello federale, consideran­do la riuscita iniziativa che intende ancorare alla Costituzio­ne questo diritto. Anche a Castel San Pietro si è quindi deciso di affrontare l’argomento. «Abbiamo avuto una bella discussion­e, ci siamo confrontat­i su come sia cambiata la famiglia e il ruolo del papà negli ultimi anni – ci spiega la sindaco (e mamma) Alessia Ponti –. Oggi ha un ruolo centrale e non più marginale come poteva essere 40 o 50 anni fa». Dunque, specifica Ponti, «è bello che anche in quel momento cruciale per la famiglia, ovvero la nascita di un bambino, anche lui possa avere il suo spazio e che abbia il tempo di dedicarsi alla sua famiglia».

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