Un congedo per i papà
Castel San Pietro, dipendenti per quattro settimane con il proprio figlio
Una modifica che punta a ‘creare condizioni di lavoro che consentano di adempiere più serenamente alle responsabilità familiari’
Il primo mese di vita a casa con papà e mamma. I figli dei dipendenti comunali di Castel San Pietro, una volta cresciuti, potranno dirlo. Nelle modifiche al Regolamento organico dei dipendenti del Comune (Rod), infatti, l’esecutivo ha deciso di inserire, un congedo paternità di quattro settimane. Venti giorni lavorativi in cui il neo papà potrà godersi i primi vagiti del proprio figlio. Il Municipio ha così deciso di mandare un messaggio importante, non solo all’interno dell’amministrazione comunale. L’obiettivo della modifica dell’articolo 52 del Rod, si legge nel Messaggio municipale che verrà sottoposto al legislativo, è quello di attuare “ulteriori miglioramenti per creare condizioni di lavoro che consentano di adempiere più serenamente alle responsabilità familiari”. Dal momento della nascita del figlio, il dipendente potrà far valere il congedo paternità per 20 settimane. Un termine pensato “per dare la possibilità al neo padre di svolgere il congedo in via continuativa anche dopo la decadenza del congedo pagato di maternità”. Non è finita qui, perché un’ulteriore possibilità rende ancora più elastica la
Tempo per dedicarsi alla famiglia
richiesta da parte del genitore. Il papà potrà infatti dilazionare il congedo in blocchi singoli di 4 settimane “per favorire le evenienze che dovessero accadere in famiglia”. Il congedo per i papà è anche un tema di recente attualità a livello federale, considerando la riuscita iniziativa che intende ancorare alla Costituzione questo diritto. Anche a Castel San Pietro si è quindi deciso di affrontare l’argomento. «Abbiamo avuto una bella discussione, ci siamo confrontati su come sia cambiata la famiglia e il ruolo del papà negli ultimi anni – ci spiega la sindaco (e mamma) Alessia Ponti –. Oggi ha un ruolo centrale e non più marginale come poteva essere 40 o 50 anni fa». Dunque, specifica Ponti, «è bello che anche in quel momento cruciale per la famiglia, ovvero la nascita di un bambino, anche lui possa avere il suo spazio e che abbia il tempo di dedicarsi alla sua famiglia».