Roberto Pronini (Aet): ‘Le difficoltà di mercato permangono’
«Da una prima lettura del documento si nota che Aet e Repower sono state inserite nella stessa categoria di aziende di Bkw ed Ewz (il cluster 2) le quali oltre che produttori sono anche distributori, cosa che non è vera né per Aet né per Repower che sono due aziende produttrici», ci spiega Roberto Pronini, direttore dell’Azienda elettrica ticinese. «Aggregando i dati di bilancio e facendo la media scaturisce un risultato positivo per l’intero gruppo, cosa che secondo noi non è corretta», precisa Pronini ricordando le difficoltà di mercato incontrate dall’Aet negli ultimi anni. «I risultati di esercizio (gli ultimi due hanno fatto registrare delle perdite tra i 31 e i 38 milioni di franchi, ndr) farebbero propendere per l’inserimento della nostra azienda nel cluster 1 di Alpiq e Axpo». La crisi del settore elettrico è dovuta ai prezzi dell’energia all’ingrosso che sono diminuiti talmente tanto che i ricavi non sono sufficienti a mantenere in equilibrio i conti aziendali. «Ci aspettiamo che le difficoltà continuino fino al 2020», conferma Pronini, il quale ribadisce comunque la buona collaborazione con i distributori ticinesi. «Un modello che dimostra di funzionare e che non intendiamo cambiare nei prossimi anni». Intanto in parlamento si fa strada il compromesso sul sostegno pubblico ai produttori di elettricità. Di fronte al Nazionale, che respinge qualsiasi aiuto fatto a scapito di economie domestiche e piccole e medie imprese (Pmi), la Commissione dell’energia degli Stati propone oggi una soluzione più possibilista. La Camera del popolo intende studiare a parte il tema dell’aiuto ai produttori di energia, specie idraulica, in crisi a causa del basso prezzo della corrente. Da gennaio, le centrali elettriche esistenti che non riescono a coprire i costi riceveranno 120 milioni di franchi grazie alla Strategia energetica 2050. Ieri, con 6 voti a 2 la commissione degli Stati propone ora di mantenere il ‘metodo del prezzo medio’, ma non applicandolo se concerne energia da fonti rinnovabili proveniente da centrali situate in Svizzera. Ribadisce per contro che i benefici devono essere concessi mediante adeguamenti tariffali se non risalgono a più di cinque anni. GENE