Prendiamolo, quel biglietto
Forte dell’1-0 di Belfast, la Svizzera domani a Basilea può agguantare il suo quarto Mondiale consecutivo
La Svizzera sarebbe riuscita a sbloccare il risultato a Windsor Park senza il regalo dell’arbitro Haţegan
che ha permesso a Ricardo Rodriguez di andare sul dischetto e segnare l’1-0? Forse sì, forse no, ma in fondo “chissenefrega”. Le decisioni arbitrali e di conseguenza anche gli errori come quello del direttore di gara rumeno fanno parte del gioco (perlomeno per ora, visto l’inesorabile avanzare della tecnologia Var, ossia la moviola in campo) e come in passato il dio pallone ha tolto alla Svizzera, in questo caso ha dato. Visto che lo stesso ragionamento varrà anche per la gara di ritorno di domani, gli uomini di Petkovic dovranno tenerne conto e metter- si subito al riparo da possibili scherzi del destino, posto che l’1-0 in trasferta è già una bella garanzia di mettersi in tasca il biglietto per Russia 2018. A maggior ragione dopo quanto visto giovedì sera a Belfast, dove gli elvetici, seppur peccando di incisività negli ultimi metri come dimostrato dalle diverse occasioni da gol non concretizzate, ha dimostrato di essere nettamente superiore agli avversari, dal canto loro mai davvero in grado di impensierire Yann Sommer. «Il nostro obiettivo sarà tenere il pallone il più lontano possibile dalla nostra porta per evitare brutte sorprese», ha sottolineato Vladimir Petkovic, che giustamente nonostante le premesse
Vladimir Petkovic non vuole sorprese nel match di ritorno con l’Irlanda del Nord
favorevolissime vuole tenere alta la tensione e l’attenzione in vista del “return match” del St. JakobPark, dove in dote dalla trasferta in Irlanda del Nord la Svizzera non porterà solo il risultato favorevole, ma anche la consapevolezza di aver trovato tre “rincalzi” che tali non sono più, creando una sana concorrenza che non può che giovare al gruppo. Chiamati a sostituire giocatori infortunati
o fuori forma (nella fattispecie Djourou, Behrami e Mehmedi), Manuel Akanji, Denis Zakaria e Steven Zuber hanno superato a pieni voti la prova e, seppur il giudizio deve tenere conto della debolezza dell’avversario, possono a pieno titolo rivendicare lo statuto di titolari. Una condizione che faticherà invece a difendere Blerim Dzemaili, che a Belfast ha continuato sulla
falsariga di quanto mostrato con il Portogallo a Lisbona, ossia una prova deludente sotto tutti gli aspetti nel ruolo di sostegno all’unica punta. Apparso poco lucido e in difficoltà anche dal punto di vista fisico, il 31enne paga probabilmente l’intensità e il livello più bassi del campionato statunitense, dove ha giocato negli ultimi sei mesi con la maglia di Montréal. Una soluzione potrebbe essere accentrare Shaqiri liberando così spazio per esempio per Embolo in fascia. Valutazioni che Petkovic avrà tempo di effettuare con calma da domenica verso le 20, quando se tutto andrà bene potrà cominciare a pensare al quarto Mondiale consecutivo per la Svizzera. Ma tutto andrà bene, perché fallire, a questo punto, sarebbe imperdonabile.