La truppa dalle polveri bagnate e il ginocchio
Ha pianificato quasi alla perfezione la stagione, ha snellito il calendario e saltato a piè pari la stagione sulla terra rossa. Non ha più vent’anni e nemmeno trenta, dice lui stesso nelle interviste; perciò deve prendersi ancor più cura di quel corpo in cui è accumulato un quindicennio ai vertici. Eppure è Federer il veterano più in forma a fine stagione. Qualificato last minute grazie all’inattesa vittoria a Parigi-Bercy, Jack Sock è l’unico (con Federer laureato agli Swiss Indoors) ad aver conquistato un torneo dopo la metà d’ottobre. Lo statunitense sembra però non avere le carte giuste per giocare un brutto tiro allo svizzero, che affronta domani. Gli altri non arrivano a Londra col vento in poppa. Alexander ‘Sascha’ Zverev (Atp 3) ha vinto solo tre partite in altrettanti tornei dopo la semifinale persa a Pechino; addirittura solo due Dominic Thiem (Atp 4) dopo il ko con Juan Martin del Potro negli ottavi agli Us Open. David Goffin (Atp 7) s’è imposto a Shenzhen e Tokyo, ma ha problemi al ginocchio sinistro ed è possibile che non voglia assumere eccessivi rischi in vista della finale di Coppa Davis. Le armi migliori sembrano nelle racchette di Marin Cilic (Atp 5) e Grigor Dimitrov (Atp 6); sebbene non battano un top-10 da maggio il croato e addirittura gennaio il bulgaro. Resta poi l’incognita di Rafael Nadal. Il suo allenatore Carlos Moya, gli scorsi giorni, aveva parlato di un ginocchio ok: lo zio e coach Toni si è limitato a un prudente “vedremo se Rafa potrà giocare bene”. Il diretto interessato da Londra ha affermato di “aver fatto tutto per essere pronto” e di sperare “di essere al 100% per essere competitivo”. ATS/SME