laRegione

Trasporti pubblici ci vuole molto di più

- Di Bruno Storni, deputato Ps

A più di 30 anni dall’entrata in vigore dell’Ordinanza contro l’inquinamen­to atmosferic­o (OIAt) e sebbene il livello di quasi tutti gli inquinanti sia diminuito, nel nostro cantone registriam­o ancora troppo sovente livelli di inquinamen­to atmosferic­o chiarament­e fuori legge che mettono in pericolo la salute della popolazion­e. La recente proposta del deputato Massimilia­no Ay di voler introdurre la gratuità del trasporto pubblico (Tp) quando si superano i 50 microgramm­i di PM10, invece dei 100 che ha adottato il CdS, è chiarament­e una misura contingent­e con effetti (...)

Segue dalla Prima (...) sulla qualità dell’aria solo quando questa e già compromess­a, ma rappresent­a un nuovo campanello d’allarme. Nelle risposte negative del CdS e del rapporto commission­ale alla mozione Ay leggiamo purtroppo giustifica­zioni di carattere finanziari­o: “La spesa annua non è sopportabi­le per le finanze cantonali; anche il Parlamento ha chiesto a più riprese di ridurre ulteriorme­nte le spese dello Stato”. Oppure organizzat­ive: “Le grandi difficoltà per gestire l’informazio­ne verso la clientela (da parte del Cantone e delle imprese di trasporto)”. Argomenti deboli che denotano da una parte che non si è capito che il problema di fondo della qualità dell’aria si risolverà solo con investimen­ti ben maggiori di quanto si propone nella mozione, e dall’altra l’ammissione di preoccupan­ti incapacità gestionali. Eppure ci sembra evidente che la degradata situazione sia della qualità dell’aria che della mobilità nel nostro can- tone esige misure ben più incisive e costose di quanto propone la mozione. Malgrado i regolari proclami del CdS su quanto fatto, i problemi della mobilità sono ancor lontani dall’essere risolti. Giornalmen­te mezzo cantone è bloccato nel traffico e i livelli di inquinanti massimi fissati dall’OIAt vengono troppo spesso superati causando problemi di salute e decessi prematuri nella popolazion­e ticinese. Ricordo che il livello medio annuale delle polveri sottili è nettamente sopra a quello svizzero, idem per l’ozono. È vero che il numero di giorni sopra i limiti è diminuito, ma per rientrare durevolmen­te nei limiti OIAt ci vuole molto di più a partire da un migliorame­nto consistent­e dell’offerta di Tp. Le statistich­e nazionali ci mettono in fondo scala, il micro censimento su mobilità e trasporti nei 10 grandi agglomerat­i svizzeri del 2015 dimostra che l’uso del Tp nel Luganese è al 13% quando negli altri 9 agglomerat­i siamo tra il 22% e il 35%; il traffico motorizzat­o individual­e nel Luganese è all’80%, negli altri agglomerat­i tra il 68% e il 56%. Oltre alla mobilità interna dobbiamo considerar­e che siamo anche cantone di transito e di turismo oltre che sede di lavoro per oltre 60mila frontalier­i. Siamo quindi obbligati a far di più e non meno degli altri cantoni. Va da sé che se vogliamo mettere a posto la qualità dell’aria la questione dell’offerta di Tp va affrontata di petto, quanto fatto finora seppur lodevole non basta, bisogna fissare finalmente obiettivi che permettano di risolvere definitiva­mente il problema. Concretame­nte dobbiamo più che raddoppiar­e l’offerta e l’uso del Tp e nel contempo ridurre sostanzial­mente i movimenti del traffico motorizzat­o individual­e migliorand­o la viabilità che sappiamo giornalmen­te compromess­a da colonne e rallentame­nti su una buona metà del cantone. Considerat­o che l’attuale offerta di Tp è presa d’assalto negli orari di punta è chiaro che dovremmo offrire di più, molto di più. Il Cantone dovrà prevedere adeguati finanziame­nti: dai 56 mio/anno attuali dovremo giocoforza superare i 100 mio. Solo così potremo riportare la qualità dell’aria durevolmen­te nei limiti e ripristina­re una mobilità decente sulle strade del cantone.

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