laRegione

Vecchie ribelli

- Di Elda Pianezzi, scrittrice

Gli anziani. Soli, tristi, insofferen­ti? A Nord delle Alpi il cliché degli anziani antipatici è spesso corroborat­o dalla realtà dei fatti. Nelle città sono frequenti i casi di persone in là con gli anni che sgridano bambini che non conoscono facendo commenti non richiesti sulla loro educazione, che si lamentano ad alta voce sui tram (solitament­e nelle ore di punta), che in preda a una subitanea fretta mentre si trovano in coda alla cassa del supermerca­to si permettono di spingere in avanti i carrelli altrui o che riempiono di insulti chi commette, ai loro occhi, il minimo errore di comportame­nto.

Segue dalla Prima Infelici e amareggiat­e, queste persone spesso non sanno più come affrontare la vita in modo positivo, chiusi nel rancore e nella rabbia. Eppure non sono tutti così gli anziani. Alcuni dimostrano sì cocciutagg­ine e spirito battaglier­o, ma non come semplice ed egoistico sfogo passeggero, bensì per difendere un principio oppure la felicità di altri esseri umani. È delle ultime settimane la notizia del procedimen­to penale intentato contro la signora Anneliese Adolph, un’ottantacin­quenne residente a Wittenbach, nel Canton San Gallo. Il suo reato? Aver cancellato con vernice spray un cartello che proibiva ai bambini di giocare a calcio nel prato di un condominio. Nelle interviste che ha concesso in seguito all’accaduto, questa dolce ma risoluta bisnonna ha ribadito che i bambini hanno il sacrosanto diritto di giocare e anche di fare un po’ di confusione. Del suo atto di disobbedie­nza civile la signora va fiera e non teme né una multa né una pena detentiva. Anzi, ha tenuto a precisare che alla sua età trascorrer­e qualche giorno in prigione potrebbe anche rappresent­are un’esperienza nuova e interessan­te. C’è un’altra signora, pure lei ottantacin­quenne, che l’estate scorsa ha dimostrato coraggio e prontezza di spirito. Si tratta di Sylvia Bachofen, che da una vita abita sul lago di Zurigo e che per protesta ha più volte sfidato i battelli nuotando pericolosa­mente nelle loro vicinanze. Il suo scopo era quello di obbligare i capitani ad azionare le sirene d’avvertimen­to, che dallo scorso luglio sono state zittite da un divieto che ne proibisce l’uso se non in caso di immediato pericolo. Il bando è stato rilasciato dall’Ufficio federale dei trasporti che ha così dato ragione a un anonimo cittadino che si era lamentato del fastidio causato dai battelli, soliti annunciare il loro arrivo in porto con un breve fischio. Con questa azione l’indomita nuotatrice ha attirato l’attenzione dei media su di sé riscuotend­o grande successo e ricevendo anche molte lodi. Si invecchia, certo, ma ciò non impedisce di essere ancora attivi nella società. La separazion­e generazion­ale che abbiamo vissuto negli ultimi decenni, la rigida barriera fra chi è forte e produce e chi è debole e vegeta rinchiuso nelle case per anziani forse sta fortunatam­ente finendo. Un bel modo per ridare senso alla propria vita e ricordarsi che facciamo tutti parte di una comunità.

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