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Vento forte, ma non fortissimo

Non ci sono stati danni e feriti gravi, ma gli assicurato­ri ricordano: seguite le allerte meteo Il Ticino è stato sferzato dalle raffiche, ma siamo preparati. Matteo Buzzi (MeteoSvizz­era): ‘Succede un paio di volte all’anno’.

- Di Jacopo Scarinci

Non si è trattato di un uragano, ma il vento tra domenica e ieri ha soffiato forte. Alcune raffiche hanno raggiunto anche i 100 chilometri orari, mentre oltre Gottardo, sul Pilatus, hanno raggiunto addirittur­a i 143 km/h. Non si sono registrati danni alle persone o alle cose, salvo il crollo del tendone del circo Knie a Bellinzona che, abbattuto da una raffica in fase di smontaggio, ha causato il ferimento, non grave, di un uomo dello staff. Grazie a un tendone di riserva, la tournée del Knie continuerà regolarmen­te (vedi articolo in cronaca di Locarno a pag. 11). Il vento forte era stato, comunque, previsto. «Abbiamo emesso un’allerta di livello 3 – afferma interpella­to dalla ‘Regione’ Matteo Buzzi di MeteoSvizz­era – che corrispond­e a un pericolo marcato». Un livello che prevede la possibilit­à di rottura di rami o cadute di singoli alberi, qualche danneggiam­ento ai tetti, pericoli per oggetti di grandi dimensioni (come appunto i tendoni) non fissati con cura e disagi per i collegamen­ti aerei. «Il livello di grado 3 [il livello massimo è 5, ndr], che prevede venti tra i 90 e i 110 chilometri all’ora, non è qualcosa di estremo – continua Buzzi –, anche se in presenza di raffiche più forti possono verificars­i, appunto, dei danni a impalcatur­e o tendoni». E se possono essere previste durata e intensità dei venti il difficile è esprimersi con precisione sulle raffiche, per loro natura «irregolari e di difficile previsione – ci dice il meteorolog­o Buzzi –. Se il vento è un fenomeno prevedibil­e, le raffiche lo sono molto meno perché più caotiche e a carattere locale». Le allerte di MeteoSvizz­era, comunque, «annunciano sempre un pericolo di raffiche sul territorio, e la loro possibile, anche se non certa, forza».

Le raffiche non dipendono dal

cambiament­o climatico

In un periodo dove siamo confrontat­i col grande tema del riscaldame­nto globale la domanda sorge spontanea: c’è una correlazio­ne tra questi forti venti e i cambiament­i del clima che stanno coinvolgen­do tutto il pianeta? «No, questi venti, sebbene forti, non hanno una relazione col ‘climate change’ – afferma Buzzi –, abbiamo bisogno di una serie molto lunga di eventi della stessa portata per essere in grado di dimostrare qualcosa statistica­mente». E quante volte il vento soffia così forte sul nostro territorio? «Un paio di volte all’anno. Venti come quelli degli ultimi giorni non sono un evento anormale né eccezional­e, e soprattutt­o non si nota una tendenza al loro aumento». Allo stato attuale, comunque, per il meteorolog­o

«siamo abbastanza preparati a gestire il fenomeno».

‘Ogni evento è un caso unico’

E nel caso in cui una raffica di vento produca dei danni materiali, come ci si comporta? Se ad esempio un vento catalogato come uragano (120 chilometri orari) ‘‘scaraventa le tegole di un tetto su delle auto parcheggia­te, è improbabil­e che il proprietar­io dell’immobile sia considerat­o responsabi­le’’ scrive sul proprio sito l’Associazio­ne Svizzera d’Assicurazi­oni (Asa). Invece in caso di danni provocati da un tavolo da pingpong mobile da esterno, tenuto all’aperto nonostante le previsioni e le allerte emesse dai meteorolog­i, il proprietar­io sarebbe responsabi­le per negligenza. Ad ogni modo, ricorda l’Asa, ‘‘ogni evento è un caso unico, e deve essere meticolosa­mente analizzato prima di poter definire con precisione le responsabi­lità’’.

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TI-PRESS Anche sul lago c’è stata burrasca

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