Vento forte, ma non fortissimo
Non ci sono stati danni e feriti gravi, ma gli assicuratori ricordano: seguite le allerte meteo Il Ticino è stato sferzato dalle raffiche, ma siamo preparati. Matteo Buzzi (MeteoSvizzera): ‘Succede un paio di volte all’anno’.
Non si è trattato di un uragano, ma il vento tra domenica e ieri ha soffiato forte. Alcune raffiche hanno raggiunto anche i 100 chilometri orari, mentre oltre Gottardo, sul Pilatus, hanno raggiunto addirittura i 143 km/h. Non si sono registrati danni alle persone o alle cose, salvo il crollo del tendone del circo Knie a Bellinzona che, abbattuto da una raffica in fase di smontaggio, ha causato il ferimento, non grave, di un uomo dello staff. Grazie a un tendone di riserva, la tournée del Knie continuerà regolarmente (vedi articolo in cronaca di Locarno a pag. 11). Il vento forte era stato, comunque, previsto. «Abbiamo emesso un’allerta di livello 3 – afferma interpellato dalla ‘Regione’ Matteo Buzzi di MeteoSvizzera – che corrisponde a un pericolo marcato». Un livello che prevede la possibilità di rottura di rami o cadute di singoli alberi, qualche danneggiamento ai tetti, pericoli per oggetti di grandi dimensioni (come appunto i tendoni) non fissati con cura e disagi per i collegamenti aerei. «Il livello di grado 3 [il livello massimo è 5, ndr], che prevede venti tra i 90 e i 110 chilometri all’ora, non è qualcosa di estremo – continua Buzzi –, anche se in presenza di raffiche più forti possono verificarsi, appunto, dei danni a impalcature o tendoni». E se possono essere previste durata e intensità dei venti il difficile è esprimersi con precisione sulle raffiche, per loro natura «irregolari e di difficile previsione – ci dice il meteorologo Buzzi –. Se il vento è un fenomeno prevedibile, le raffiche lo sono molto meno perché più caotiche e a carattere locale». Le allerte di MeteoSvizzera, comunque, «annunciano sempre un pericolo di raffiche sul territorio, e la loro possibile, anche se non certa, forza».
Le raffiche non dipendono dal
cambiamento climatico
In un periodo dove siamo confrontati col grande tema del riscaldamento globale la domanda sorge spontanea: c’è una correlazione tra questi forti venti e i cambiamenti del clima che stanno coinvolgendo tutto il pianeta? «No, questi venti, sebbene forti, non hanno una relazione col ‘climate change’ – afferma Buzzi –, abbiamo bisogno di una serie molto lunga di eventi della stessa portata per essere in grado di dimostrare qualcosa statisticamente». E quante volte il vento soffia così forte sul nostro territorio? «Un paio di volte all’anno. Venti come quelli degli ultimi giorni non sono un evento anormale né eccezionale, e soprattutto non si nota una tendenza al loro aumento». Allo stato attuale, comunque, per il meteorologo
«siamo abbastanza preparati a gestire il fenomeno».
‘Ogni evento è un caso unico’
E nel caso in cui una raffica di vento produca dei danni materiali, come ci si comporta? Se ad esempio un vento catalogato come uragano (120 chilometri orari) ‘‘scaraventa le tegole di un tetto su delle auto parcheggiate, è improbabile che il proprietario dell’immobile sia considerato responsabile’’ scrive sul proprio sito l’Associazione Svizzera d’Assicurazioni (Asa). Invece in caso di danni provocati da un tavolo da pingpong mobile da esterno, tenuto all’aperto nonostante le previsioni e le allerte emesse dai meteorologi, il proprietario sarebbe responsabile per negligenza. Ad ogni modo, ricorda l’Asa, ‘‘ogni evento è un caso unico, e deve essere meticolosamente analizzato prima di poter definire con precisione le responsabilità’’.