laRegione

Ong scettiche

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Le organizzaz­ioni non governativ­e (Ong) di aiuto ai migranti giudicano con scetticism­o l’incontro avvenuto ieri a Berna tra ministri europei e africani nell’ambito del Gruppo di contatto del Mediterran­eo centrale. La “brusca” interruzio­ne dell’operazione Mare Nostrum lanciata nell’ottobre 2013 nel Mediterran­eo ha avuto per risultato un aumento dei morti in mare, e le attuali politiche migratorie europee “costringon­o sempre più persone a scegliere vie pericolose o addirittur­a mortali”, denuncia in una nota Solidarité sans frontières, centro d’informazio­ne cui fanno capo numerose Ong indipenden­ti attive nel campo della migrazione. “È imperativo aumentare le operazioni di salvataggi­o in mare” e bisogna cessare di “criminaliz­zare” le Ong in esse impegnate “fintanto che le persone non hanno altra scelta che il mare per fuggire”, ha affermato Caroline Abu-Sada, direttrice di Sos Méditerran­ée Svizzera, citata nello stesso comunicato. Secondo le Ong, la strategia degli Stati europei di sostenere e formare i guardacost­e libici è una “visione politica e a brevissimo termine”. “Rinviare persone in un contesto in cui sono esposte a trattament­i degradanti e inumani, alla tortura e alle violenze sessuali costituisc­e in sé una violazione dei diritti umani”, ha rilevato ancora Caroline Abu-Sada.

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