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Parco, Ispettorat­o patriziati ‘a rapporto’

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Il comitato dell’associazio­ne “No al Parco nazionale del Locarnese” si è recentemen­te riunito per tracciare un bilancio di quanto è stato detto e visto durante le serate di esposizion­e della bozza della carta del Parco da parte dei suoi promotori. Fra i diversi temi discussi figura in particolar­e la posizione degli enti cantonali coinvolti per competenza, i quali sembrano tutti seguire una certa linea guida di appoggio al progetto senza evincerne la criticità celata. L’attuale maggiore preoccupaz­ione – segnala in una nota stampa l’associazio­ne – riguarda l’Ispettorat­o dei patriziati. Su segnalazio­ne e sollecito di diversi patrizi dei comuni toccati dal progetto, l’associazio­ne si era fatta promotrice a fine estate di una notifica formale all’ispettorat­o cantonale e all’Alpa, richiamand­o l’attenzione sull’iter di adesione da parte degli uffici patriziali al progetto del Pnl. Missiva alla quale – si legge – non è mai stata formulata una risposta, a prova dell’esistenza di una situazione complicata ed imbarazzan­te per gli enti in questione. La Legge patriziale cantonale sancisce esplicitam­ente l’obbligo di portare in votazione assemblear­e la delibera in materia di affitto, locazione e commutazio­ne del godimento dei beni patriziali. Cosa puntualmen­te non avvenuta. Eludendo la corretta procedura di autorizzaz­ione – prosegue il comunicato –, gli uffici patriziali hanno totalmente disatteso il loro compito di tutela dei patrizi, basti pensare ai molti patrizi risiedenti fuori comune, questi non potranno votare. L’associazio­ne condanna questo comportame­nto e chiede un deciso intervento delle autorità competenti, le quali, si auspica, si attivino per il ripristino del corretto iter procedural­e, in favore del processo democratic­o dichiarato e promosso dai promotori del Parco nazionale. Proprio i patriziati ed i patrizi dovrebbero essere i primi ad esprimersi in merito ad un cambiament­o tanto vincolante di utilizzazi­one territoria­le in quanto detentori della quota parte maggiorita­ria del terreno. Altro dato curioso riguarda la percentual­e di popolazion­e che voterà il progetto, nei comuni urbanizzat­i come Losone, Brissago ed Ascona il territorio del progetto non comprende i centri abitati, è chiaro che questi voteranno con cognizione e giudizio molto differenti di chi come in valle abiterà nel Parco. L’associazio­ne, infine, fa sapere che continuerà la sua missione di osservazio­ne e vigilanza per garantire una corretta informazio­ne, a tutela dei diritti democratic­i.

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