‘Come una scheggia impazzita’
Il procuratore Nicola Respini ha chiesto la conferma dell’arresto per l’investitore di Sigirino
È un 36enne varesino, residente a Morcote, la vittima dell’incidente di venerdì. Da dieci giorni era diventato padre. Pericolo di recidiva per il coetaneo che lo ha travolto.
Faceva quello che si dice «il matto» l’investitore, un 36enne di Arbedo, che venerdì nel tardo pomeriggio ha provocato la morte di uno scooterista coetaneo, varesino ma residente a Morcote da un paio di anni. Immediatamente dopo l’incidente le manette sono scattate in quanto – come ha riferito a ‘laRegione’ il procuratore pubblico Nicola Respini – «non era interrogabile e voleva sottrarsi alle analisi del sangue. È dunque stato necessario un provvedimento restrittivo. Ha risposto alle nostre domande solo sabato nel pomeriggio, dopo che gli è passata la sbornia, al termine del cui verbale ho ordinato di nuovo l’arresto provvisorio, riconfermato ieri (domenica per chi legge, ndr) con la trasmissione della richiesta della conferma dell’arresto al giudice dei provvedimenti coercitivi». La decisione di tenerlo in carcere è dovuta anche alla necessità di ulteriori accertamenti da parte dell’inchiesta e dunque alla possibilità che l’investitore possa inquinare le prove. «C’è inoltre – ci fa sapere il magistrato – un aspetto di pericolo di recidiva in quanto vi sono degli aspetti della persona dell’imputato che devono essere verificati, per capire in particolare che non vi sia un rischio ulteriore di reati analoghi. Perché è vero che gli sono state sequestrate l’auto e la licenza di condurre, ma non si può escludere che si possa mettere ancora alla guida con qualche altro veicolo». Il 36enne non ha precedenti penali né amministrativi, «ma sappiamo che perlomeno dall’inizio di quest’anno – ci conferma Respini – è stato seguito dai sanitari per problemi di abuso di sostanze: alcol e forse anche stupefacenti. Sono indicazioni che abbiamo e che dobbiamo verificare». Anche perché il comportamento che ha avuto sull’autostrada, lungo tutta la tratta da Bellinzona Nord a Sigirino, è stato spavaldo e ‘pazzerello’, condizionato inoltre da un tasso alcolemico al primo test dell’1,05 per mille, come rivelatoci da Respini, «che potrebbe attestarsi con le analisi del sangue intorno al 2 per mille».
Chiare le immagini dello scontro
«Ne ha fatte di tutti i colori», questo il comportamento dell’uomo che ha investito in pieno la vittima mentre zigzagava sfrontatamente sull’autostrada A2, frenava e ‘stincava’ in fase di sorpasso sulla corsia di destra, verosimilmente in fase di accelerazione: «Vogliamo capire ora, anche con l’ausilio delle immagini delle videocamere presenti sullo svincolo provvisorio del cantiere AlpTransit che hanno ripreso molto bene l’incidente, quali fossero le ragioni di questo comportamento per il quale le ipotesi di reato sono omicidio intenzionale per dolo eventuale subordinatamente omicidio colposo, esposizione a pericolo della vita altrui e grave infrazione alle norme della circolazione stradale. Manovre che sono apparse spregiudicate e provocatorie, non tipiche di un ubriaco che non riesce a mantenere la strada e si sposta di colpo». Sono peraltro diverse le testimonianze giunte nel fine settimana alla Polizia cantonale. Parlano, ad esempio, di come l’autore si sia scontrato, poco prima, con un guardrail in autostrada a Bellinzona o come sia transitato a una folle velocità davanti a un parco giochi. Fra le testimonianze ci sono anche quelle di persone che l’hanno visto circolare in quel modo, sulle strade del Bellinzonese, già durante la mattinata. Due donne – ha appreso ‘laRegione’ – lo hanno inoltre incrociato davanti a un parco giochi di Arbedo dopo le 16: procedeva zigzagando a forte velocità, come una scheggia impazzita, e ha costretto due veicoli a scansarsi per evitare lo scontro: «Ogni testimonianza è importante per ricostruire l’accaduto e le stiamo registrando tutte», ci conferma ancora il procuratore pubblico Nicola Respini che coordina la delicata inchiesta. L’invito ai testimoni è di annunciarsi alla centrale della Polizia cantonale (telefono 0848 25 55 55).