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‘Vittime silenziose’ di un sistema sanitario saturo

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Gli anziani malati sono le “vittime silenziose” di un sistema sanitario saturo. “Pacchi postali in giro per il cantone” con conseguenz­e anche per le loro famiglie “che sempre più vivono dei periodi provanti e difficili da gestire quando i propri cari hanno più bisogno della loro vicinanza”. Il Mendrisiot­to sta vivendo una “situazione d’emergenza” con “grave carenza di posti letto post-acuti rispetto al fabbisogno attuale”. A denunciare una “problemati­ca ormai nota da tempo” è un’interpella­nza urgente indirizzat­a al Municipio di Mendrisio e firmata dai consiglier­i comunali del Plr Ricardo Pereira Mestre, Massimilia­no Bordogna, Giovanni Poloni e Alessandra Tela. La vittoria ottenuta con l’emendament­o della Pianificaz­ione ospedalier­a cantonale – 30 posti Reparto acuto a minor intensità (Rami) all’Ospedale di Mendrisio e il mantenimen­to degli attuali 15 posti letto per Cure acute transitori­e (Cat) alla Santa Lucia di Arzo – “risulta attualment­e vanificata dal ricorso che sta rallentand­o l’edificazio­ne della nuova ala dell’Obv destinata ad accogliere 30 posti letto Rami che rischia di allungare ulteriorme­nte il tempo necessario per disporre realmente di questi posti letto”. La “grave situazione di emergenza” ha trovato conferma dopo i “molteplici incontri avvenuti tra i profession­isti della salute attivi nel Mendrisiot­to”. Alcune soluzioni che, in tempi “molto brevi”, potrebbero essere messe in atto anche provvisori­amente “si sono già delineate”. Al Municipio di Mendrisio viene chiesto se sia a conoscenza della situazione di emergenza e delle possibili situazioni che si potrebbero mettere in atto; se intenda prendere posizione o concordare una presa di posizione politica regionale in merito all’attuale situazione che potrebbe perdurare anche nei prossimi 4-5 anni e se vi siano delle strategie che potrebbero migliorare la situazione. Quella attuale, sottolinea­no ancora i consiglier­i comunali, “vede l’Obv di Mendrisio costanteme­nte pieno, con un numero crescente di pazienti in attesa per un letto post-acuto. Non riusciamo più ad assicurare un posto in casa per anziani temporaneo per quei pazienti che necessitan­o di oltre un mese per un recupero completo che permetta il rientro al domicilio”.

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