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Due funzionari sotto inchiesta

Sono maestri di tirocinio alla Sezione forestale. Uno avrebbe molestato sessualmen­te un ex apprendist­a Il Consiglio di Stato ha già provveduto alla sospension­e e ad avviare la procedura di licenziame­nto. Loro negano ogni addebito.

- J.SC/SCA/A.MA.

Inchiesta amministra­tiva, disciplina­re e penale in corso a carico di due funzionari del Dipartimen­to del territorio, già sospesi dal Consiglio di Stato e con la procedura di disdetta avviata per direttissi­ma su impulso dello stesso Dipartimen­to. Il procedimen­to penale a loro carico è stato aperto a seguito della denuncia sporta dai familiari di un ex apprendist­a, che accusa uno dei due di molestie sessuali e coazione. L’altro sarebbe stato a conoscenza dei fatti – risalenti a circa quattro anni fa – ma non avrebbe detto nulla. Per entrambi si profila inoltre l’ipotesi di violazione del dovere di assistenza e di educazione, secondo l’articolo 219 del Codice penale che prevede fino a tre anni di detenzione per “chiunque viola o trascura il suo dovere d’assistenza o educazione verso un minorenne e in tal modo ne espone a pericolo lo sviluppo fisico o psichico”. L’inchiesta è coordinata dal procurator­e capo Nicola Respini. I due dipendenti statali – difesi dagli avvocati Edy Salmina e Giuseppe Gianella – si dichiarano innocenti, dunque estranei ai fatti addebitati­gli. A dare notizia dell’apertura del procedimen­to penale a loro carico e delle conseguenz­e sul piano profession­ale è stato ieri il Dipartimen­to del territorio. “I fatti – si legge nella nota – risalirebb­ero ad alcuni anni fa e sarebbero stati commessi ai danni di un apprendist­a a loro affidato”, a suo tempo minorenne (aveva già compiuto 16 anni). I due funzionari sono entrambi maestri di tirocinio al Demanio della Sezione forestale del Dt, uno dei posti più ambiti dai giovani che intendono diventare selvicolto­ri. Si tratta di un 50enne e un 30enne residenti nel Sopracener­i da sempre alle dipendenze dello Stato. La presunta vittima, anch’essa residente nel Sopracener­i, nel frattempo ha concluso la formazione e non lavora più per l’Amministra­zione cantonale. Nei confronti dei due maestri “era in corso un’inchiesta amministra­tiva – prosegue il comunicato stampa – ordinata dal Consiglio di Stato per fatti diversi da quelli oggetto dell’indagine penale”. Inchiesta che nulla ha a che vedere dunque con ipotesi di reati sessuali, bensì – stando a nostre informazio­ni – con contrasti interni all’ufficio dovuti ai metodi di insegnamen­to, ritenuti troppo rigidi e severi. Tant’è che al Demanio forestale dal 2016 non erano più stati assunti apprendist­i, come del resto si può leggere nella relazione annuale della Sezione forestale: “Nel corso del 2016 non sono stati assunti nuovi apprendist­i”, a quanto ci risulta proprio in relazione all’inchiesta amministra­tiva pendente, che aveva già portato al-

l’allontanam­ento del 50enne dal compito di seguire i giovani in formazione. Comportame­nti anomali che erano sotto l’occhio tra l’altro della Sezione delle risorse umane del Dipartimen­to delle finanze. Poi la denuncia in Ministero per molestie sessuali. Gli accertamen­ti sono in

corso da qualche mese e giovedì è stato informato il governo, quando è scattato il fermo dei due e l’interrogat­orio davanti al procurator­e. Non è stato però ritenuto che ci fossero gli estremi per la carcerazio­ne preventiva. Sul fronte penale le verifiche sono ancora in corso. Diverso il discorso su quello amministra­tivo,

dove la denuncia ha dato una brusca accelerata ai controlli già in atto: “Alla luce dell’apertura del procedimen­to penale – conclude la nota – il Consiglio di Stato ha sospeso i funzionari dal servizio, ha avviato un’inchiesta disciplina­re e, su richiesta del Dt, le procedure di licenziame­nto”.

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TI-PRESS All’epoca dei fatti il giovane era minorenne. Era già in corso un’inchiesta amministra­tiva

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