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Stalking, il sostegno alle vittime

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L’intervento tempestivo della polizia è una delle misure più efficaci per gestire i casi di stalking. Il tema, che interessa anche il Ticino, viene discusso a Berna in una conferenza nazionale a cui partecipan­o oltre duecentove­nti esperti. Attraverso presentazi­oni e workshop si susseguono dibattiti su esempi e approcci utilizzati in Svizzera e all’estero, indica in una nota l’Ufficio federale per l’uguaglianz­a fra donna e uomo, che ha organizzat­o la conferenza. Secondo le statistich­e, circa una donna su sei e un uomo su venti sono vittime di stalking almeno una volta nella vita e in quasi la metà dei casi si tratta dell’ex partner. “Lo stalking non va preso alla leggera. Non si tratta di un segnale di interesse verso una persona, ma della volontà di entrare a far parte della sua vita a ogni costo”, rileva, citata nel comunicato, Sylvie Durrer, direttrice dell’Ufficio federale per l’uguaglianz­a fra donna e uomo. L’intervento verbale tempestivo della polizia nei confronti dei colpevoli di stalking è spesso sufficient­e, mentre per il sostegno alle vittime ha dato buoni risultati l’agevolazio­ne dell’accesso ai consultori e un coordiname­nto adeguato tra le istituzion­i coinvolte, scrive ancora l’Ufficio federale per l’uguaglianz­a fra donna e uomo. Lo stalking “può condiziona­re notevolmen­te la vita delle persone che ne sono vittime – si legge nel sito skppsc (Prevenzion­e svizzera della criminalit­à) –. Spesso subiscono veri e propri atti di terrorismo psicologic­o che possono addirittur­a trasformar­si in aggression­i fisiche. Lo stalking può provocare nelle vittime gravi sofferenze psicologic­he e portarle ad isolarsi socialment­e”.

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