Adesione a un Ccl per gli enti beneficiari di contratti di prestazione: ‘A che punto siamo?’
A che punto siamo? Lo chiedono al governo i deputati Ppd Giorgio Fonio, Nadia Ghisolfi e Lorenzo Jelmini in merito all’applicazione della mozione approvata dal parlamento nel 2016 dal titolo “Vincolare l’adesione ad un contratto collettivo di lavoro (Ccl) per gli enti beneficiari di contratti di prestazione”. Dal voto è passato un anno e “nonostante ciò ancora sono molti i beneficiari di soldi pubblici che non si sono allineati alla volontà” del legislativo, lamentano i deputati nella loro recente interpellanza. “Per dovere di informazione è corretto ricordare che negli scorsi mesi vi sono stati dipartimenti che, autonomamente, hanno deciso di applicare senza esitazione la decisione del parlamento – riconoscono i deputati –. Ci riferiamo in particolare alla vertenza che ha visto coinvolto il Dipartimento del territorio e le Autolinee Regionali Luganesi Sa”. Per contro, vi sono invece “servizi importanti che sembrano sottrarsi all’obbligo di rispettare quanto deciso”: in particolare “i servizi di aiuto domiciliare, pubblici e privati. Crediamo di non rivelare nulla di particolare affermando che le condizioni di lavoro in questo settore sono estremamente impegnative per i lavoratori occupati”. Inoltre una “mancanza di regole chiare e uguali per tutti gli enti porta criticità per il personale e per i pazienti beneficiari dei servizi”, oltre a generare “concorrenza sleale” nel settore. Si chiede perciò al governo quanti siano gli enti beneficiari di sussidi cantonali che rientrano nella mozione e quale sia la tempistica per la messa in atto della decisione.