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Traduzioni, 4 milioni in sette anni

Il governo spiega i criteri di scelta di interpreti e traduttori e il costo del loro lavoro

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Nel periodo tra 2010 e 2016 per le traduzioni e le indennità in Polizia e Magistratu­ra sono stati spesi quasi quattro milioni di franchi. Per la precisione, 3’936’319. A interrogar­e su questa materia il governo sono stati Tiziano Galeazzi (primo firmatario) e Lara Filippini dell’Udc, assieme a Paolo Pamini e Sergio Morisoli di Area Liberale. A preoccupar­li, l’assenza di cifre a partire dal 2008 e la crescita dell’immigrazio­ne negli ultimi anni. A occuparsi di queste traduzioni, fa sapere il Consiglio di Stato nella sua risposta, sono due categorie di interpreti e traduttori: quelli diplomati e quelli non diplomati. In base a questa differenza, cambia l’indennità oraria. Un interprete diplomato, nelle prime due ore di lavoro, percepisce 100 franchi all’ora, mentre un suo collega non diplomato si ferma a 60. Le stesse cifre valgono, per i traduttori, come compenso per pagina. Diplomati o non, per le traduzioni delle nostre lingue nazionali ‘‘vengono impiegati in prevalenza traduttori svizzeri o residenti con permesso C o B’’ ricorda il governo, che spiega, sollecitat­o dagli interrogan­ti, la procedura d’assunzione. ‘‘Ogni interprete e traduttore viene sottoposto a un controllo di sicurezza da parte della Polizia cantonale’’. Superato questo controllo, si passa al dover mostrare di possedere i requisiti necessari: la ‘‘padronanza a livello madrelingu­a’’ della lingua da tradurre, la ‘‘fluidità di espression­e nella lingua italiana’’ e la traduzione simultanea. A livello personale, ci sono raccomanda­zioni? Vista la delicatezz­a delle situazioni nelle quali operano gli interpreti cui fanno ricorso Polizia e Magistratu­ra, ‘‘ogni persona che inoltra la propria candidatur­a deve sottostare ad approfondi­te e severe verifiche’’ scrive il governo, che ricorda anche come interpreti e traduttori vengano resi attenti delle conseguenz­e penali previste dalla violazione del segreto d’ufficio e dal tradurre il falso. Un altro punto sollevato dall’interrogaz­ione era quello relativo ai costi delle traduzioni per i richiedent­i l’asilo, e soprattutt­o se fossero a carico del Cantone. ‘‘La procedura d’asilo è di competenza della Confederaz­ione e, di conseguenz­a, anche i costi per gli interpreti e i traduttori’’, conclude il Consiglio di Stato.

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TI-PRESS Tiziano Galeazzi

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