laRegione

Bloccato il progetto bernese sulla canapa

Manca la base legale. L’Ufsp non autorizza la vendita regolament­ata in farmacia.

- Ats/red

Non ci sarà nessuno studio scientific­o sulla vendita legale di canapa. L’attuale legge sugli stupefacen­ti (LStup) non permette infatti di approvare una richiesta in tal senso dell’Università di Berna. Lo ha indicato ieri l’Ufficio federale della sanità pubblica (Ufsp). La Città federale aveva incaricato l’ateneo bernese di studiare il comportame­nto dei consumator­i di canapa nel caso in cui avessero legalmente accesso allo stupefacen­te. Si trattava di capire quali effetti ha la vendita legale della sostanza sulla salute e sul mercato illegale. A questo scopo l’Università aveva presentato lo scorso maggio una domanda di autorizzaz­ione eccezional­e per distribuir­e canapa a scopo ricreativo. I partecipan­ti allo studio avrebbero potuto acquistarl­a in farmacia. Le attuali norme non permettono però né il consumo di canapa per motivi non medici, né la sua vendita in farmacia senza ricetta medica. Per autorizzar­e uno studio, la LStup andrebbe completata, ad esempio, con un articolo sulla sperimenta­zione, ha spiegato l’Ufsp. In Svizzera sono vietati tra l’altro la coltivazio­ne, la fabbricazi­one, la messa in commercio, il possesso e il consumo di canapa. Nei primi tre casi sono previste eccezioni. Ciò non avviene invece per il consumo a scopo ricreativo, nemmeno nel caso di studi scientific­i. L’Università di Berna ha ora 30 giorni per impugnare la decisione e attraverso un comunicato diramato ieri ha reso noto di voler analizzare nel dettaglio le motivazion­i dell’Ufsp. Nei prossimi giorni l’ateneo deciderà quindi se inoltrare ricorso. Dal canto suo, la Città di Berna si è dichiarata stupita e delusa della negata autorizzaz­ione. La responsabi­le comunale del progetto, la municipale Franziska Teuscher, contattata dall’Ats, ha parlato di “decisione sbagliata”, aggiungend­o che la Città ha fatto effettuare due perizie, secondo le quali è risultato che un’eccezione in questo campo è possibile rispettand­o le leggi in vigore. A livello cantonale, il progetto aveva ricevuto lo scorso marzo l’approvazio­ne della commission­e etica. Inoltre diverse città e cantoni, tra cui Zurigo, Ginevra, Bienne e Basilea, avevano mostrato il loro interesse al progetto.

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TI-PRESS Il consumo ricreativo è vietato

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