L’esercito mette Mugabe alle strette
Harare – Si muovono i cingolati nello Zimbabwe. Avvicinandosi il momento in cui l’ultranovantenne despota Robert Mugabe cederà il potere alla moglie Grace – inscenando magari la farsa di un’elezione – l’esercito ha inviato un messaggio abbastanza esplicito al presidente: non creda di fare senza di noi. I media locali hanno segnalato tank e soldati attorno a punti strategici del centro della capitale Harare, come la tv di Stato e la residenza del presidente, la “casa blu”. La situazione è rimasta tuttavia “calma”, secondo l’agenzia Bloomberg. L’invio dei tank ha seguito la conferenza stampa tenuta lunedì dal capo delle Forze armate Constantino Chiwenga, che ha intimato a Mugabe di fermare l’epurazione a cui si è sottratto solo con la fuga un suo potenziale successore, Emmerson Mnangagwa. «Quando si tratta di proteggere la nostra rivoluzione, l’esercito non esiterà a intervenire», aveva avvertito il generale riferendosi alla sorte di Mnangagwa che dopo 50 anni passati al fianco di Mugabe era stato silurato con l’accusa di tramare ricorrendo anche a stregoni. Il partito di Mugabe, il più anziano capo di Stato al mondo, ha definito “tradimento” le dichiarazioni del generale Chiwenga, le cui posizioni sono “chiaramente volte a minare la pace e la stabilità della nazione”. La lega giovanile del partito di governo, vicina a Grace, 41 anni più giovane del consorte, ha sostenuto che il capo dei militari non ha il sostegno di tutte le Forze armate. Già il fatto che il generale abbia potuto tenere la conferenza stampa è però un segnale che il potere di Mugabe vacilla e potrebbe addirittura essere costretto a fuggire all’estero. In serata, sui canali televisivi sudafricani prevaleva la tesi secondo cui in Zimbabwe sia in corso una prova di forza non ancora risolta. L’esercito, del resto, è stato una colonna del potere di Mugabe sin dai tempi dell’indipendenza dalla minoranza bianca conquistata negli anni Ottanta. Ma ora potrebbe rivoltarglisi contro: sarebbero oltre cento ufficiali a sostenere Mnangagwa.