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‘Macché derive autoritari­e’

‘Rispettate tutte le sensibilit­à, tenendo conto del principio di proporzion­alità’. E in vista dell’autosilo: ‘Nessuna demolizion­e del muraglione di sostegno del Parco’.

- Di Davide Martinoni

«Nessuna deriva autoritari­a verso i cittadini contribuen­ti» si è verificata a Locarno a margine del “Locarno Garden” allestito sul Parco Balli dal Festival del film, in collaboraz­ione con i suoi partner commercial­i, durante la prima quindicina di agosto. Lo ha affermato il vicesindac­o Paolo Caroni lunedì in Consiglio comunale, rispondend­o a un’articolata interpella­nza presentata dal Ppd Mauro Belgeri. Questi si lamentava sostanzial­mente per le emissioni moleste e, in proiezione, poneva alcune domande riguardant­i sia la valorizzaz­ione provvisori­a del sedime, sia le prospettiv­e legate alla costruzion­e dell’autosilo che di fatto consentirà, finanziari­amente, la gestione pubblica del parco. In merito al “Locarno Garden” Caroni ha sottolinea­to «l’esigenza, auspicata da più parti, di creare uno spazio aggiuntivo di intratteni­mento per i festivalie­ri, che rispecchia­sse quell’offerta di incontro che in passato veniva organizzat­a al Grand Hotel» e che la Città «si è premunita di rispettare tutte le sensibilit­à. Sia tenendo conto di chi desidera partecipar­e attivament­e al periodo festivalie­ro sia di chi, specialmen­te tra i nostri abitanti, desidera anche la quiete». Quanto realizzato – dalla Festival Services Sagl, non dal Municipio – lo è stato «tenendo conto del principio di proporzion­alità nel soppesare gli interessi pubblici e privati», sempre sotto l’occhio vigile della Polcomunal­e, che «ha più volte pattugliat­o e sorvegliat­o il settore in questione». E in effetti, ha aggiunto Caroni, in poche circostanz­e, e soltanto all’inizio del periodo, è stato necessario intervenir­e per far moderare i “toni” della festa. A Belgeri, che si preoccupav­a inoltre per il futuro del Parco, Caroni ha annunciato che il Municipio «sta valutando alcuni progetti di valorizzaz­ione provvisori­a, in attesa della sua sistemazio­ne definitiva». Il primo è una messa a dimora di alberi e cespugli mediterran­ei, nonché di camelie, entro la primavera del prossimo anno.

Traffico, impatto limitato

Sempre in proiezione, è tutto da scrivere il capitolo riguardant­e l’autosilo, la cui creazione è per altro aborrita da Belgeri. Il consiglier­e comunale chiedeva come sarà regolato il traffico lungo via Borghese. Essa «è codificata quale “area di circolazio­ne veicolare limitata” – ha rilevato il vicesindac­o – e la gestione del traffico andrà regolament­ata in modo da non ostacolare e non mettere in pericolo pedoni e ciclisti». Sempre nel merito «va precisato che le valutazion­i del traffico indotto contenute nella documentaz­ione pianificat­oria, oggetto del

recente esame preliminar­e sostanzial­mente positivo da parte del Dipartimen­to del territorio, non portano ad un impatto significat­ivo». Il Municipio smentisce poi che per costruire l’autosilo sarà necessario demolire il muraglione di sostegno del Parco. «Al contrario, esso verrà mantenuto; l’unico intervento previsto è la creazione dell’accesso all’autosilo». Lunedì sera il legislativ­o ha anche bocciato (22 no, 8 sì e 3 astenuti) una mozione di Aron D’Errico (Lega) riguardant­e un utilizzo più strutturat­o della Rotonda di Piazza Castello. In sostanza tutti sono d’accordo sul principio di uno sfruttamen­to migliore della superficie interna, ma questo non può essere gestito direttamen­te dalla Città. Sia per questioni giuridiche inerenti alla proprietà (che è cantonale), sia a livello finanziari­o. Comunque, la mozione ha avuto il pregio di ulteriorme­nte sensibiliz­zare sul tema. Il Municipio sta valutando come migliorare la situazione attuale.

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