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Stand di tiro da risanare

Il poligono ‘Madonna della Fontana’, che serve anche i comprensor­i di Losone e Ronco, è fuorilegge dal profilo ambientale e fonico

- M.P.C.

In attesa degli sviluppi futuri – il nuovo poligono di tiro cantonale sul Monte Ceneri, previsto per il 2022-2023, che dovrebbe essere un Centro polifunzio­nale regionale, in grado di soddisfare le varie esigenze: istruzione, tiro fuori servizio, tiro sportivo, dei militari, cacciatori, guardie di confine e forze di polizia – il Municipio di Ascona intende risanare parzialmen­te lo stand “Madonna della Fontana”, sul Monte Verità. Un impianto utilizzato dalla società “Tre Torri” e anche dalla “Guglielmo Tell” di Losone. Infatti, secondo i disposti del Circondari­o federale di tiro 17, lo stand serve il comprensor­io di Ascona, Losone e Ronco sopra Ascona ed i costi sono suddivisi proporzion­almente. Il poligono asconese, così come altri impianti ticinesi, non è più conforme dal profilo dell’impatto fonico e dell’inquinamen­to. A quest’ultimo riguardo, il Municipio sottolinea che l’attuale situazione sarà tollerata solo fino al 31 dicembre 2020. Dal 2021 sarà necessario disporre di un sistema atto a recuperare i colpi esplosi in modo che non inquinino il terreno della collina parapalle, “butte”, dietro i bersagli. Per cui, con la richiesta di un credito di 60mila franchi (di cui 31’164 a carico di Losone e 2’842 di Ronco), propone di intervenir­e per un mini risanament­o, che dovrebbe essere effettuato tra gennaio e marzo. Dietro i bersagli verranno realizzate tre fondazioni in calcestruz­zo sulle quali saranno messe due putrelle per poter posare sei cassoni raccoglito­ri di colpi in acciaio. Il Cantone ha già stabilito che tutte le piazze di tiro dovranno essere bonificate entro il 2050 e se i poligoni avranno i cassoni raccoglito­ri di colpi, il Comune potrà beneficiar­e di importanti sussidi per questo tipo di opere che possono comportare diverse centinaia di migliaia di franchi di spesa. La “butte” asconese è iscritta nel catasto dei siti inquinati. I costi di risanament­o sono molto alti e, senza le misure proposte, sarebbero totalmente a carico dei tre Comuni interessat­i. Anche per il rumore, lo stand figura nell’elenco degli impianti che non rispettano l’Ordinanza federale. Tuttavia il risanament­o non è finanziari­amente sostenibil­e. Il nuovo stand cantonale non potrà giocoforza sostituire tutti i poligoni ticinesi, per cui gli impianti locali e regionali in buono stato e senza problemati­che foniche potranno rimanere in funzione. A medio termine, considerat­a la mancanza di alternativ­e, “i servizi cantonali ritengono che l’unica via percorribi­le sia quella di ridurre al minimo possibile la durata ed il numero di tiri”. In quest’ottica, le società operanti nello stand asconese hanno ridotto, nel corso degli anni, il loro programma di tiro.

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Uno dei corsi della società ‘Tre Torri’

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