laRegione

La Città traccia la via

In funzione la ‘bussola’ dell’esecutivo: qualità con un occhio di riguardo allo sviluppo sostenibil­e, più ciclopiste e nidi d’infanzia

- Di Alfonso Reggiani

Sono nero su bianco gli obiettivi prioritari della Città di Lugano. Le linee di sviluppo 2018-2028 sono condivise con sfumature diverse dai membri dell’esecutivo. Il documento presentato ieri dal Municipio è «la nostra bussola» ha detto il sindaco Marco Borradori. Ci sono indicazion­i mirate che verranno verificate a scadenza regolare. E si dice soddisfatt­a anche la municipale Cristina Zanini Barzaghi, che in aprile aveva invitato l’esecutivo a fare delle scelte (cfr. ‘laRegione’ del 12 aprile) «anche se è mancato un po’ di coraggio su ciclopiste, alloggio a pigione moderata e spazi urbani, ma sono stata ascoltata». Il documento poggia su quattro valori: qualità, innovazion­e, affidabili­tà ed entusiasmo; una missione (il percorso per raggiunger­e la visione): fornire servizi di qualità, con responsabi­lità e in un’ottica di sviluppo sostenibil­e, con un’amministra­zione agile ed efficiente. E la visione (il fine ultimo dell’azione dell’ente pubblico) di una città innovativa. Ma ci sono due condizioni quadro da rispettare: mantenere l’equilibrio finanziari­o e un’amministra­zione efficiente e digitalizz­ata. Il titolare del Dicastero finanze Michele Foletti: «I primi obiettivi erano solo finanziari, ora facciamo il passo logico successivo. Sarà la fase più difficile». Cinque le aree di intervento: ambiente e qualità urbana, polo di riferiment­o tra Nord e Sud delle Alpi, quartieri, conoscenza e occupazion­e. Si persegue l’autofinanz­iamento crescente (obiettivo 80%, ora è al 50%) con un limite annuo di investimen­ti netti e si vuole ridurre i debiti verso terzi di 100 milioni di franchi (ora poco meno di 900 milioni). Verranno mappati i processi di lavoro principali dei dipendenti in vista di abbandonar­e gli archivi in carta. Entro il 2024 il cittadino dovrà poter disporre dello sportello elettronic­o.

Due condizioni da rispettare: l’equilibrio finanziari­o e l’amministra­zione efficiente

Si punta ad aumentare le aree verdi e di svago di una superficie di almeno 25mila metri entro il 2024 e si insisterà nella riqualific­a e nella pedonalizz­azione del centro città, con pavimentaz­ione pregiata e il nuovo arredo urbano entro il 2022. Si continuerà a incrementa­re l’offerta di trasporto pubblico, con almeno 10 chilometri di piste ciclabili entro il 2024 e si potenzierà il sistema di bikesharin­g. La Città vuole crescere in base ai principi dello sviluppo sostenibil­e puntando al Label Città dell’energia nella prossima legislatur­a mentre realizzerà dal 2019 il bilancio ambientale e sociale e concluderà il suo piano energetico comunale entro il 2020. Si confermano le tappe della politica dei poli e sull’aeroporto s’intende partecipar­e al rilancio, all’acquisizio­ne dei sedimi del perimetro aeroportua­le e si aprirà un bando di concorso per investitor­i privati per la nuova struttura. Lugano vuole essere città dei quartieri e s’impegna a sostenere le associazio­ni attive sul territorio favorendo coesione e legami sociali, promuoverà l’alloggio sostenibil­e entro il 2020, concluderà il nuovo Piano regolatore unitario entro la stessa data quando presenterà anche la propria strategia immobiliar­e. Vuole continuare a insistere sulla conoscenza, quindi il Municipio sosterrà il polo dedicato alla ricerca medica (Lugano Medtech), promuove l’insediamen­to e lo sviluppo di enti pubblici e privati nel terziario scolastico. E continuerà nella politica di sostegno alle persone in cerca di un occupazion­e rinforzand­o Lugano Network, l’anno prossimo, aumentando il numero di programmi occupazion­ali e stage di osservazio­ne entro il 2019, vuole incrementa­re del 20% i servizi di mensa e doposcuola entro il 2020 e del 15% la capacità degli asili a orario prolungato entro l’anno prossimo. Lorenzo Quadri: «La principale sfida nostra e a livello cantonale è il migliorame­nto dell’occupazion­e. Anche se il margine di manovra è limitato, la Città deve esserci». Entro il 2025 crescerann­o del 30% i nidi d’infanzia e c’è l’impegno a sostenere le imprese sociali presenti sul territorio.

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