La parola ai giovani
Per la prima volta, però, a intervistare i ragazzi saranno i loro stessi coetanei. Un’esperienza condivisa che la città realizza con Radix.
Entrare dentro la realtà giovanile. E farlo senza il filtro degli adulti: da pari a pari. La Città di Mendrisio ha deciso, infatti, di coinvolgere i suoi cittadini più giovani per riuscire a ‘leggere’ attraverso i loro occhi l’universo dei ragazzi che vivono il territorio, fra nuovi fenomeni e fragilità. Per una volta (la prima in verità), insomma, nessun sondaggio o ricerca scientifica, saranno gli stessi ragazzi a intervistare i loro coetanei. Il progetto, ribattezzato ‘Dixit’, nasce da una collaborazione, ormai consolidata, fra il Dicastero politiche sociali e Radix Svizzera italiana. Già in campo insieme a favore della salute e della prevenzione, scattare una fotografia della popolazione giovanile sul territorio darà modo – questo l’obiettivo condiviso – di individuare le misure più efficaci per essere d’aiuto a chi vive un momento di difficoltà. E se i protagonisti, mai come in questa occasione, saranno come detto i ragazzi, in prima linea con l’Associazione che da sempre si occupa di promozione della salute e prevenzione delle dipendenze, si troveranno pure l’Ufficio attività giovanili e il Centro giovani comunali. Una volta di più, quindi, Mendrisio apre una strada nuova. E non a caso ci prova su un fronte, quello della politica giovanile, che sta facendo discutere la politica locale. Tra le pieghe dell’iniziativa si intravvede, d’altra parte, una risposta anche a episodi del passato recente: e il pensiero va, ad esempio, agli assembramenti del giovedì sul piazzale delle scuole medie di cinque anni orsono. Oggi oltre a divieti e videocamere c’è di più nei piani della città. Il progetto, riconosciuto dal Cantone, ha appena mosso i suoi primi passi, ma le idee sono già chiare. «Entro gennaio pensiamo di porre le basi – ci spiega Vincenza Guarnaccia, che per Radix seguirà ‘Dixit’ –, di seguito individueremo un gruppo eterogeneo di giovani – fra i 16 e i 25 anni, ndr –, che saranno reclutati su base volontaria e formati per intervistare altri giovani – tra i 14 e i 20 anni, ndr –. A quel punto si darà il via alla ricerca vera e propria, che ci prefiggiamo di concludere per luglio, presentando così un rapporto comprensivo delle misure attuabili e da discutere con il Municipio per l’autunno».
Dai referenti adulti ai ragazzi
L’atto iniziale farà leva sulle conoscenze della rete territoriale, interpellando dagli operatori di prossimità al Centro giovani, alle scuole medie e superiori, ma l’approccio sarà del tutto innovativo. «Il percorso intrapreso con la Città di Medrisio nel solco del progetto cantonale ‘Intervento precoce’ a favore dei giovani in situazioni di vulnerabilità – ci illustra la coordinatrice –, ci ha portato all’idea di coinvolgere direttamente i ragazzi del Comune in una ricerca, proprio per contribuire a comprendere gli elementi di vulnerabilità rispetto ai comportamenti a rischio sul territorio. Indagare la realtà giovanile permetterà di proporre, insieme, delle possibili misure da attuare concretamente e sul piano comunitario». A Mendrisio sono emersi bisogni o fenomeni particolari? «Non ci sono elementi di rischio maggiori rispetto ad altri centri. Piuttosto nella città abbiamo trovato subito un grande interesse e sensibilità, una attenzione rispetto alle fragilità e alle vulnerabilità della realtà giovanile – ci conferma Vincenza Guarnaccia –. Ogni territorio, poi, ha le proprie peculiarità. Ecco perché i progetti non possono essere calati dall’alto, ma vanno costruiti con gli attori del territorio, per rispondere meglio ai bisogni del posto». Questo non esclude l’aspirazione di poter ‘esportare’ anche in altri comuni l’esperienza che si andrà a condividere nel capoluogo del distretto. Gli adulti, del resto, sono pronti, dal canto loro, a lasciarsi sorprendere dalla freschezza e dall’attitudine diretta dei ragazzi, i quali, scelti gli strumenti di ricerca, c’è da crederlo, andranno dritti al cuore dei problemi. E con tutta probabilità non mancherà immediatezza neppure negli interlocutori, che andranno motivati a partecipare e saranno incontrati sul territorio o nei luoghi (virtuali) del web.