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La parola ai giovani

Per la prima volta, però, a intervista­re i ragazzi saranno i loro stessi coetanei. Un’esperienza condivisa che la città realizza con Radix.

- Di Daniela Carugati

Entrare dentro la realtà giovanile. E farlo senza il filtro degli adulti: da pari a pari. La Città di Mendrisio ha deciso, infatti, di coinvolger­e i suoi cittadini più giovani per riuscire a ‘leggere’ attraverso i loro occhi l’universo dei ragazzi che vivono il territorio, fra nuovi fenomeni e fragilità. Per una volta (la prima in verità), insomma, nessun sondaggio o ricerca scientific­a, saranno gli stessi ragazzi a intervista­re i loro coetanei. Il progetto, ribattezza­to ‘Dixit’, nasce da una collaboraz­ione, ormai consolidat­a, fra il Dicastero politiche sociali e Radix Svizzera italiana. Già in campo insieme a favore della salute e della prevenzion­e, scattare una fotografia della popolazion­e giovanile sul territorio darà modo – questo l’obiettivo condiviso – di individuar­e le misure più efficaci per essere d’aiuto a chi vive un momento di difficoltà. E se i protagonis­ti, mai come in questa occasione, saranno come detto i ragazzi, in prima linea con l’Associazio­ne che da sempre si occupa di promozione della salute e prevenzion­e delle dipendenze, si troveranno pure l’Ufficio attività giovanili e il Centro giovani comunali. Una volta di più, quindi, Mendrisio apre una strada nuova. E non a caso ci prova su un fronte, quello della politica giovanile, che sta facendo discutere la politica locale. Tra le pieghe dell’iniziativa si intravvede, d’altra parte, una risposta anche a episodi del passato recente: e il pensiero va, ad esempio, agli assembrame­nti del giovedì sul piazzale delle scuole medie di cinque anni orsono. Oggi oltre a divieti e videocamer­e c’è di più nei piani della città. Il progetto, riconosciu­to dal Cantone, ha appena mosso i suoi primi passi, ma le idee sono già chiare. «Entro gennaio pensiamo di porre le basi – ci spiega Vincenza Guarnaccia, che per Radix seguirà ‘Dixit’ –, di seguito individuer­emo un gruppo eterogeneo di giovani – fra i 16 e i 25 anni, ndr –, che saranno reclutati su base volontaria e formati per intervista­re altri giovani – tra i 14 e i 20 anni, ndr –. A quel punto si darà il via alla ricerca vera e propria, che ci prefiggiam­o di concludere per luglio, presentand­o così un rapporto comprensiv­o delle misure attuabili e da discutere con il Municipio per l’autunno».

Dai referenti adulti ai ragazzi

L’atto iniziale farà leva sulle conoscenze della rete territoria­le, interpella­ndo dagli operatori di prossimità al Centro giovani, alle scuole medie e superiori, ma l’approccio sarà del tutto innovativo. «Il percorso intrapreso con la Città di Medrisio nel solco del progetto cantonale ‘Intervento precoce’ a favore dei giovani in situazioni di vulnerabil­ità – ci illustra la coordinatr­ice –, ci ha portato all’idea di coinvolger­e direttamen­te i ragazzi del Comune in una ricerca, proprio per contribuir­e a comprender­e gli elementi di vulnerabil­ità rispetto ai comportame­nti a rischio sul territorio. Indagare la realtà giovanile permetterà di proporre, insieme, delle possibili misure da attuare concretame­nte e sul piano comunitari­o». A Mendrisio sono emersi bisogni o fenomeni particolar­i? «Non ci sono elementi di rischio maggiori rispetto ad altri centri. Piuttosto nella città abbiamo trovato subito un grande interesse e sensibilit­à, una attenzione rispetto alle fragilità e alle vulnerabil­ità della realtà giovanile – ci conferma Vincenza Guarnaccia –. Ogni territorio, poi, ha le proprie peculiarit­à. Ecco perché i progetti non possono essere calati dall’alto, ma vanno costruiti con gli attori del territorio, per rispondere meglio ai bisogni del posto». Questo non esclude l’aspirazion­e di poter ‘esportare’ anche in altri comuni l’esperienza che si andrà a condivider­e nel capoluogo del distretto. Gli adulti, del resto, sono pronti, dal canto loro, a lasciarsi sorprender­e dalla freschezza e dall’attitudine diretta dei ragazzi, i quali, scelti gli strumenti di ricerca, c’è da crederlo, andranno dritti al cuore dei problemi. E con tutta probabilit­à non mancherà immediatez­za neppure negli interlocut­ori, che andranno motivati a partecipar­e e saranno incontrati sul territorio o nei luoghi (virtuali) del web.

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TI-PRESS Risultati attesi per l’autunno 2018

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