Harakiri bianconero
Dopo un buon primo tempo, il Lugano cala nettamente il ritmo e il Friborgo ne approfitta per uscire nel finale
Lugano – È il classico finale che non t’aspetti. Amarissimo per i padroni di casa. Poteva essere una serata di gloria per il Lugano, che al 20’ sembrava avere in pugno il confronto, e poteva essere una serata di tripudio per Romanenghi, che dopo cento partite e briciole in bianconero, era finalmente riuscito a segnare il suo primo gol in assoluto in Lna. Già, appunto, poteva... Perché in un amen dalle tinte rosee, il cielo sopra la Resega si ingrigisce.
Romanenghi apre la serata con il suo primo gol in bianconero (e in Lna), ma poi la squadra di Ireland s’inceppa
Il Lugano trova il modo di guastarsi la serata perdendo il match, e Romanenghi di “sporcare” la sua prova con quella penalità che permette ai padroni di casa di trovare il momentaneo 2-2 al 54’ spaccato. Un gol che muta completamente le coordinare del match. Perché in quell’esatto istante qualcosa si inceppa nel meccanismo bianconero. Al Friborgo, orfano per giunta di un cecchino come Sprunger, basta la miseria di una ventina e poco più di tiri e tre powerplay per uscirsene dalla Resega con tre punti quasi insperati. Soprattutto dopo i primi 20’. Alla prima pausa il Lugano ci va infatti sul comodo 2-0 (grazie al citato primo gol in Lna di Romanenghi e alla rete, in powerplay, di Sangui-
netti) e con qualche rammarico per non aver addirittura segnato un paio di reti in più. La partita sembra chiaramente andare nella direzione sperata dai padroni di casa, senza pericolose derive. Ma è solo un’illusione, perché nel periodo di mezzo arriva il gol, quasi estemporaneo, di Mottet. È
l’unico sussulto di un secondo tempo altrimenti parecchio pasticciato da ambo le parti. Il Friborgo continua a premere, facendo sentire il suo fiato sul collo dei bianconeri. Che perdono la loro lucidità iniziale. Gli ospiti intuiscono allora che è giunto il momento per piazzare
la stoccata. Che arriva in tre tempi. La prima, al 54’00”, ancora con Mottet, che infila Merzlikins per il 2-2. Meno di due minuti dopo il portiere bianconero si fa sorprendere da un polsino dalla blu di Stalder. Ma non è ancora finita: il peggio di questo finale deve ancora venire per il Lugano. E arriva a poco più di un minuto dal termine, quando in superiorità numerica, Fazzini, destabilizzato da Schmutz, cade davanti alla sua porta, perdendo il disco. Lo raccoglie lo stesso numero 21 del Friborgo che fa secco Merzlikins per il definitivo 2-4.