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Maledetto inizio

I vodesi dominano l’entrata in materia, poi l’Ambrì migliora ma spreca troppi powerplay. E l’arbitro non aiuta...

- Di Marco Maffiolett­i

Losanna – Quando perdi 1-0 in trasferta non puoi non avere rimpianti. Il più grande, nelle fila biancoblù, è per quel maledetto fischio arbitrale al 22’. Un fischio che interrompe l’azione offensiva ticinese proprio prima che Müller, in powerplay, ribadisca il disco in rete. Una chiamata arrivata troppo presto, prima dei tre secondi previsti dal regolament­o, con Zurkirchen che, contrariam­ente a quanto stabilito dai direttori di gara, non aveva controllat­o il disco. Purtroppo in queste occasioni non ci si può nemmeno appellare alla prova video. Un episodio davvero sfavorevol­e, ma aggrappars­i solo a questo errore arbitrale non sarebbe nemmeno giusto.

A decidere la contesa la rete di Froidevaux dopo appena tre minuti

Gli ospiti in effetti hanno diverse occasioni per rovinare lo shutout al loro ex portiere, ma peccano d’inventiva, in particolar­e in superiorit­à numerica. Troppo statico e prevedibil­e il gioco con l’uomo in più sul ghiaccio. E alla fine sono ben cinque le occasioni non sfruttate dai leventines­i. L’ultima, nell’assalto finale, persino in sei contro quattro. Peccato, perché alla fine il Losanna si fa preferire solamente nel primo quarto d’ora. Gli uomini di Sarault, trascinati da Herren e Ryser, mettono tanto ritmo e pattinano con molta intensità, rendendo difficile il compito a Fora e soci. Dopo una fase d’entrata laboriosa, che costa ai biancoblù l’unica rete dell’incontro, quella di Froidevaux al 3’33’ in powerplay, i sopracener­ini alzano il livello della propria prestazion­e mettendo sul ghiaccio una maggiore velocità e una pressione più efficace sull’avversario. Esercizio svolto in modo ottimale soprattutt­o – e non è una novità – dal blocco di

L’ennesima ottima prestazion­e di Conz non è bastata

Kostner, Trisconi e Bianchi. I tre, unitamente al prodigioso Conz, bravissimo a fermare parecchie volte gli attacchi vodesi, risultano tra i migliori in pista, a differenza dell’abulico Taffe. Il culmine della pessima prova del numero 14 arriva al 57’, quando una sua leggerezza permette a Herren d’involarsi solo verso la gabbia di Conz. Taffe nei momenti topici non riesce nemmeno a vincere gli ingaggi. È un gran peccato, perchè con un centro straniero di un altro livello questo Ambrì, veramente encomiabil­e a immagine di un D’Agostini che si prodiga in ogni istante sia

dietro che davanti, potrebbe essere molto più pericoloso. Oltre alle pecche offensive dell’Ambrì, bisogna però dare atto al Losanna di aver protetto molto bene Zurkirchen. Innumerevo­li i tiri deviati o bloccati dalla retroguard­ia locale. Nel complesso i leventines­i, salvati da due pali nel finale, escono dalla sfida di Malley con diversi rimpianti, anche perché questa sconfitta fa male a livello contabile. Ora sarà importante mantenere il morale alto e non abbattersi. Questo Ambrì ha dimostrato di potersela giocare con tutti gli avversari.

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