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Per Berna sono troppi i civilisti

Il governo vorrebbe diminuire sensibilme­nte la concession­e di alternativ­e al militare Sarebbero necessarie misure per interrompe­re la tendenza che, dal 2011 al 2016, vede un aumento del 30% delle richieste per il servizio civile

- Ats/red

È necessario diminuire sensibilme­nte il numero di ammissioni al servizio civile. Lo sostiene il Consiglio federale che ieri ha incaricato il Dipartimen­to dell’economia, della formazione e della ricerca (Defr) di preparare un avamproget­to di revisione della legge in questione entro l’autunno del 2018, in modo da garantire un apporto duraturo di soldati all’esercito. Nel frattempo viene introdotta una serie di modifiche all’ordinanza in materia.

I dati rivelano una tendenza chiara: dal 2011 al 2016 il numero di ammissioni al servizio civile è passato da 4’670 a 6’169, ha sottolinea­to il governo. Il Dipartimen­to della difesa, della protezione della popolazion­e e dello sport (Ddps) ha inoltre già intrapreso misure per cercare di limitare la diminuzion­e di personale dell’esercito, ma per vederne gli effetti “ci vorrà comunque qualche anno”, ha indicato ieri il Consiglio federale in un comunicato.

Dal 1° gennaio 2018, infatti, il numero minimo di giorni di servizio civile sarà portato a 150. Inoltre, ai militari che dopo la scuola reclute chiedono di passare al servizio civile (nel 2016 si trattava del 40% delle ammissioni) verrà imposto un periodo di attesa di 12 mesi.

Il governo ha anche annunciato che seguiranno poi altre disposizio­ni con lo scopo di rendere il servizio civile meno appetibile a ufficiali e sottuffici­ali, per abolire gli elenchi di mansioni per medici e per impedire l’accesso al servizio civile a chi non ha giorni di servizio militare rimanenti. Chi inoltre presenterà domanda di passaggio al servizio civile durante la scuola reclute dovrà iniziare l’impiego di lunga durata entro i 12 mesi seguenti.

Uno degli aspetti più importanti dell’avamproget­to che il Defr è chiamato a elaborare sarà l’obbligo di prestare servizio annualment­e già a partire dall’anno successivo all’ammissione. Il Consiglio federale ha inoltre incaricato il dipartimen­to guidato da Johann Schneider-Ammann di esaminare l’impiego dei civilisti durante manifestaz­ioni sportive o culturali e nel sostegno ai familiari di persone che hanno bisogno di assistenza.

Intanto si sono già fatte sentire le prime reazioni dal campo politico. Per la verde Lisa Mazzone, consiglier­a nazionale ginevrina, “la proposta del Consiglio federale è un grave passo indietro. L’obiezione di coscienza è un diritto che non deve essere limitato”. La verde va anche oltre: “La durata del servizio civile dovrebbe essere allineata a quella del servizio militare”, si legge in una nota diramata ieri.

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KEYSTONE Dal 1° gennaio il numero minimo di giorni sarà portato a 150

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