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Poca ma buona l’uva Merlot

I danni del gelo e l’estate asciutta hanno penalizzat­o la stagione viticola

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Non ci sono più le stagioni di una volta. Dalla percezione retorica popolare – alzi la mano chi non l’ha detto almeno una volta – alla realtà dei fatti, come ben racconta il bilancio della Sezione dell’agricoltur­a del Dfe a proposito dell’annata viticola 2017, un settore che rappresent­a una fetta non indifferen­te dell’economia agricola ticinese; il solo valore della vendemmia di quest’anno, tanto per dire, ammonta a ben 23 milioni e 200mila franchi, in calo (il 12,4 per cento in meno rispetto alla media decennale) ma pur sempre importante, se poi si considera tutto ciò che in Ticino gira attorno al Merlot. I cambiament­i climatici, dunque, sempre più determinan­ti sull’andamento delle vendemmie a Sud delle Alpi, e quella di quest’anno ha registrato una sensibile riduzione del prodotto (pari al 13,3 per cento di Merlot) sempre rispetto alla media decennale, ma – come sempre in queste circostanz­e – una buona qualità delle uve raccolte grazie a una gradazione media (riferita a tutte le uve Merlot tassate) di 21,6 Brix, il che vuol dire superiore alla media degli ultimi dieci anni attestata a quota 21. Meno uva, dunque, ma buona il che fa sperare per la relativa vinificazi­one; il Merlot viene messo in vendita due anni dopo la vendemmia a prescinder­e dal trattament­o in cantina. Il meteo, dunque, arbitro e giudice di qualità e quantità. Si è iniziato con un germogliam­ento precoce in primavera – per il sole e il caldo – salvo poi subire la gelata nelle notti del 19 e 20 aprile che ha causato danni di varia entità a dipendenza della posizione dei vigneti; problemi seri sono stati registrati sull’intero territorio cantonale e in particolar­e nelle zone pianeggian­ti. La stima dei danni effettuata dalla Federviti – precisa la nota della Sezione dell’agricoltur­a – varia dal 20 all’80 per cento per una superficie complessiv­a di circa cento ettari. La fioritura è dunque apparsa in anticipo, ma il mese di luglio assai secco ha ridotto le dimensioni degli acini. Precoce anche la maturazion­e delle uve in anticipo di due settimane rispetto al 2016 e di una rispetto al 2015. Il caldo e l’assenza di umidità hanno dunque ridotto la quantità raccolta (e tassata) di Merlot che si è fermata a 48’750 quintali.

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TI-PRESS Ma la qualità è ottima

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