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S’indaga di più sugli animali maltrattat­i

Procedimen­ti penali in forte aumento. Ma la situazione varia molto da cantone a cantone.

- Ats

Nuovo record di procedimen­ti penali per maltrattam­enti di animali: l’anno scorso in Svizzera ne sono stati registrati 2’397, 394 in più rispetto al 2015. In Ticino i casi sono cresciuti del 23,7%, passando da 59 a 73 e da 1,68 a 2,06 procedimen­ti ogni 10mila abitanti. A livello nazionale il numero complessiv­o è quadruplic­ato negli ultimi 10 anni ed è quasi sestuplica­to negli ultimi 15. La crescita indica che le autorità intervengo­no in modo più deciso, ha affermato ieri a Zurigo la fondazione per i diritti degli animali (Stiftung für das Tier im Recht-Tir). Secondo l’organizzaz­ione, esistono tuttavia importanti disparità fra i cantoni: quelli più sensibili ai diritti degli animali sono Zurigo (464 procedimen­ti), Berna (335) e San Gallo (193). Tutti e tre dispongono di procurator­i o uffici di polizia specializz­ati per perseguire le infrazioni alla legge sulla protezione degli animali, sottolinea Tir. Se si tiene conto della popolazion­e, Appenzello Interno è il cantone più attivo (7,50 procedimen­ti ogni 10mila abitanti e 12 casi). Note positive anche per i cantoni che hanno registrato un significat­ivo incremento dei casi. Fra questi, l’organizzaz­ione cita il canton Argovia (202 procedimen­ti, +68,3%), come pure Ginevra (passato negli ultimi due anni da 3 a 113 casi) e il Vallese (da 21 a 114). In questi due ultimi cantoni l’enorme incremento è dovuto al fatto che per la prima volta sono state prese in consideraz­ione anche le sanzioni e le contravven­zioni segnalate all’Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinari­a (Usav). Sulla lista dei cantoni dove “chi maltratta animali non rischia di venir perseguito” figurano invece Basilea Campagna (19 casi in tutto e soltanto 0,69 ogni 10mila abitanti), Friburgo (35 casi, 1,12 ogni 10mila abitanti) e Glarona (5 casi, 1,25 ogni 10mila abitanti). Gran parte dei procedimen­ti registrati a livello nazionale hanno riguardato animali da compagnia, con 1’582 casi (63,8% del totale). Altri 611 procedimen­ti hanno interessat­o animali da resa, 168 animali selvatici e 6 casi hanno riguardato esperiment­i con animali da laboratori­o. Secondo la fondazione, infine, le norme di legge che autorizzan­o allevament­i con diverse migliaia di galline sono la causa di gravi restrizion­i e danni per la specie.

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TI-PRESS/F. AGOSTA Animalisti soddisfatt­i

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