laRegione

Un futuro al segreto bancario

Il governo opta per l’abbandono della revisione del diritto penale fiscale. Iniziativa verso il ritiro.

- Ats

Il Consiglio federale abbandona la revisione del diritto penale fiscale, all’origine del lancio dell’iniziativa per il mantenimen­to del segreto bancario per i clienti residenti. In una nota diffusa ieri, il governo propone di accettare due mozioni in tal senso delle Commission­i parlamenta­ri dell’economia e dei tributi. L’iniziativa potrebbe così essere ritirata. Il governo non precisa le ragioni della sua decisione, limitandos­i ad accogliere il suggerimen­to delle commission­i. Il Nazionale si esprimerà in merito il 7 dicembre, gli Stati il 12. La sinistra si oppone a entrambe le mozioni. Il comitato d’iniziativa deciderà dopo il voto delle Camere, indica il consiglier­e nazionale Thomas Matter (Udc/Zh). Col ritiro del progetto governativ­o uno degli obiettivi principali dell’iniziativa sarebbe raggiunto, ma i promotori vogliono essere sicuri che il segreto bancario non venga abolito in futuro. L’iniziativa popolare ‘Sì alla protezione della sfera privata’ mira ad ancorarlo nella Costituzio­ne per le persone residenti in Svizzera. È stata promossa da esponenti di Plr, Udc, Ppd, Lega dei Ticinesi, Unione svizzera arti e mestieri e dall’associazio­ne svizzero-tedesca dei proprietar­i immobiliar­i in reazione al progetto di unificazio­ne del diritto penale fiscale avviato nel 2013 dall’allora ministra delle Finanze Eveline WidmerSchl­umpf. Tale progetto – che aveva sollevato vive critiche a destra e che era stato quindi congelato in vista della votazione popolare sull’iniziativa – avrebbe consentito ai Cantoni di esigere dalle banche informazio­ni anche in caso di sottrazion­e fiscale e non soltanto di frode. Frattanto le Camere non sono riuscite a trovare un’intesa. Il Nazionale ha sostenuto l’iniziativa, così come un controprog­etto che sancisce una protezione, non totale, della sfera privata, familiare e finanziari­a. Gli Stati hanno bocciato entrambi. La sua Commission­e dell’economia e dei tributi, seguita dall’omologa del Nazionale, ha quindi chiesto direttamen­te al Consiglio federale, con due mozioni, di rinunciare definitiva­mente al progetto di revisione del diritto penale fiscale. Visto il parere positivo espresso ora dal governo, il mantenimen­to del controprog­etto non ha più senso e anche l’iniziativa potrebbe essere ritirata.

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TI-PRESS/PUTZU Residenti ‘risparmiat­i’

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