‘Manca un centro giovanile’
Bellinzona ne è attualmente sprovvista. Dopo il caso delle Semine, ne parliamo con un esperto
Assenza inconcepibile secondo il coordinatore dell’associazione ‘Giovanimazione’ Christian Polti. Secondo lui, le videocamere o la repressione non risolverebbero il fenomeno, rischiando al massimo di spostarlo in un altro luogo.
La situazione attorno alle scuole comunali in zona Semine – dove ogni mattina vengono raccolti 60 litri di rifiuti – è tornata d’attualità per la lettera dei genitori inviata al Municipio, di cui abbiamo riferito ieri. Ma i ritrovi di giovani che lasciano il segno (quelli cioè che recano danni o non raccolgono la spazzatura che generano) si riscontrano anche in altri luoghi della città. Un esempio, di cui abbiamo riferito a più riprese, è il caso di piazza Collegiata e dei gerenti dei ritrovi pubblici alle prese con tavolini e ombrelloni rovinati, nonché un notevole quantitativo di rifiuti da raccogliere prima dell’apertura. Ma basta una passeggiata in tarda serata in centro per constatare diversi capannelli di giovani (non per forza irrispettosi) in piazza e fuori da bar chiusi. Manca un luogo aggregativo a loro dedicato? Perché i genitori non li controllano? Come può intervenire il Municipio? Sono alcune delle domande che possono scaturire. Ne abbiamo parlato con Christian Polti, coordinatore dell’associazione Giovanimazione con sede a Giubiasco, che riunisce gli animatori socioculturali di tutta la Svizzera italiana. Secondo Polti, la proposta del Comitato dei genitori di far posare delle videocamere di sorveglianza non porterebbe i frutti sperati. «In questo modo il problema verrebbe spostato da un’altra parte», spiega. Difficilmente attuabile, aggiunge, anche l’idea di introdurre la figura di un operatore di strada che possa avvicinare le persone problematiche, come spiegato dal municipale Christian Paglia. «Potrebbe funzionare, ma è davvero necessario molto tempo per conquistare la fiducia dei giovani – sottolinea Polti –, anche perché solitamente si tratta di ragazzi in rotta con la società o con dei problemi a rispettare le regole. Se si iniziasse ad instaurare un dialogo già alla fine delle scuole elementari e quindi per convincerli a frequentare i centri si potrebbe fare prevenzione. Invece l’operatore di strada agirebbe per arginare il problema».
‘Andrebbe bene anche in periferia’
Spesso, aggiunge, «si tende a pensare che le regole imposte dalla società limitino la libertà dei giovani, invece è davvero importante acquisirle per vivere bene in società». Regole che invece esistono nei centri giovanili. Se ne contano 13 in Ticino, ma nessuno per il momento a Bellinzona, anche se il tema è da anni in fase di valutazione. «È scandaloso che la città aggregata non abbia un centro di questo genere, quando ce l’hanno comuni di piccole dimensioni come Cevio o Bodio», sottolinea Christian Polti.
Secondo Polti è fondamentale trasmettere il rispetto delle regole
Il coordinatore ritiene che non dovrebbe essere così complicato individuare uno spazio di circa 100 metri quadrati in uno degli immobili comunali. «Andrebbe bene anche in periferia, basta che sia ben collegato dai mezzi pubblici e non sia troppo vicino a zone residenziali per evitare possibili disturbi». Anche a livello di costi, secondo Polti la spesa sarebbe sostenibile. «Il Cantone tramite l’Ufficio
del sostegno a enti e attività per le famiglie e i giovani (Ufag) copre una parte delle spese per affitto, stipendio di un animatore e oneri sociali». Sul tema dei centri per giovani, «si dovrebbe già iniziare a parlarne con gli allievi tra la fine delle scuole elementari e l’inizio delle medie, in modo da capire quali siano le loro idee ed esigenze. Certo, un centro del genere non farebbe miracoli. «Ma con alcuni progetti interessanti si potrebbe provare ad “agganciare” anche i giovani più restii a rispettare le regole». La priorità nel caso delle Semine, aggiunge, dev’essere ora la formazione di un gruppo di lavoro con docenti delle Semine, Comitato dei genitori, professionisti del settore, rappresentanti del Municipio di Bellinzona e magari anche uno dei ragazzi coinvolti.