Centovalli, ‘un treno da non perdere’
Centovalli, territorio splendido. Lo dicono le acque limpide e pure della Melezza e dei suoi affluenti, lo dice l’aria fresca che si respira, lo dicono i suoi pittoreschi villaggi, i colori da tavolozza dei suoi pendii. Ma anche un territorio che si va spopolando. Lo testimoniano le innumerevoli abitazioni abbandonate, la chiusura di diversi ristoranti. Lo confermano i dati proiettati mercoledì sera, nella gremita sala dell’Atelier di Camedo, sede dell’ultima serata pubblica di presentazione del progetto di Parco nazionale del Locarnese, dal sindaco Ottavio Guerra. Cifre relative alla piramide demografica, stando alla quale la popolazione indigena risulta essere ancora più anziana della media cantonale. Se non vi sarà un’inversione di questo triste processo, presto nei villaggi disseminati tra Intragna e Camedo non resteranno che poche anime. «Come sindaco che vive a Monadello mi rendo conto che la tendenza al calo demografico e all’impoverimento economico in alta valle è manifesta. Il Parco non sarà la cura per ogni male, ma costituisce una grande opportunità per una comunità che vuole continuare a vivere e lavorare nelle Centovalli». A trarre beneficio dalla sua istituzione – sempre secondo il sindaco – sarebbe soprattutto il settore legato al turismo: «In quest’ultimo decennio abbiamo assistito alla chiusura di un numero importante di ristoranti e alloggi. Analizzando i dati per numero di posti letto disponibili, la diminuzione è drammatica: -18% in alta valle, -16% nella parte bassa». Ecco allora che a migliorare la struttura economica e sociale del comprensorio nei più svariati ambiti possono contribuire le varie iniziative che, in questi ultimi tempi, hanno visto la luce (o che potranno concretizzarsi in futuro) grazie al sostegno finanziario della progettata riserva ambientale: Guerra ha ricordato, tra le altre cose, il Rifugio alpino di Corte Nuovo, il rilancio di Casa Tondü, il laboratorio del miele a Camedo, le funivie di Comino, Cremaso e Cresmino. Chiari esempi di come questo progetto di ampio respiro possa contribuire a risollevare le sorti del territorio. Per vincere quella cortina di diffidenza che ancora circonda il Parco nazionale del Locarnese, infine, il sindaco ha ribadito la peculiarità – unica – di questo elaborato: quella, cioè, di essere un Parco di nuova generazione e non una riserva naturale integrale che mette l’uomo al bando. Meglio, perciò, «non perdere l’ennesimo treno per uno sviluppo sociale ed economico delle Centovalli».