Il Municipio respinge le accuse
Torricella-Taverne, il vicesindaco: ‘Dimissioni? Dispiace ma chi è causa del suo mal pianga se stesso’ La maggioranza dell’esecutivo non ci sta: ‘Fino a prova contraria abbiamo agito nel rispetto delle regole’.
«Avrei preferito convocare una conferenza stampa per l’inaugurazione del nuovo asilo, piuttosto che dei colleghi dimissionari». Ha esordito così Tullio Crivelli (Lega dei ticinesi), sindaco di Torricella-Taverne nell’incontro con i media indetto ieri per prendere posizione sulla crisi politica (cfr. ‘laRegione’ di martedì 14 novembre) innescata dalle dimissioni dei municipali Antonello Gatti (Plr) e Amalia Mirante (Ps). «Crediamo di aver lavorato bene, siamo dispiaciuti della partenza di Gatti e Mirante che lasciano in un momento non bello, con polemiche di cui avrebbero potuto fare a meno». Il sindaco ha comunque voluto ringraziarli entrambi, «anche se in 18 mesi non hanno dimostrato la volontà di voler risolvere i problemi». Fossero stati collaborativi, aperti al dialogo e non avessero saltato una seduta di Municipio su tre, «avremmo potuto anche rivedere la ripartizione dei dicasteri. Cosa che faremo con i subentranti con i quali non vediamo l’ora di cominciare a lavorare» ha proseguito il sindaco. I due dimissionari hanno declinato l’invito a partecipare alla conferenza stampa. «Abbiamo ispirato il nostro lavoro sui principi della buona fede, della concretezza e della dinamicità», gli ha fatto eco il vicesindaco Franco Voci (Lega dei ticinesi) che ha rassicurato la cittadinanza: «Le due dimissioni non avranno contraccolpi sull’attività del Municipio». Un Municipio che, ha aggiunto il vicesindaco, «fino a prova contraria ha lavorato nel rispetto delle regole. Non una delle segnalazioni ha ottenuto riscontri da parte degli Enti locali».
‘Ci riserviamo di intraprendere i passi necessari per tutelare il buon nome del Comune’
Per cui, l’esecutivo si riserverà di eventualmente intraprendere i passi necessari per tutelare il proprio buon nome. «Abbiamo operato sempre con trasparenza e ripristinato anche il codice etico» ha messo in evidenza Voci, secondo cui «chi è causa del suo mal, pianga se stesso». Il riferimento è alle troppe assenze (una su tre) dei due dalle sedute
di Municipio. Eppure, hanno sottolineato i tre membri dell’esecutivo (presente anche Lorenzo Montini), «Gatti e Mirante hanno sempre potuto esprimersi e fare richieste di approfondimento». Quanto ai due controversi messaggi per il nuovo asilo e il nuovo rifugio della Protezione civile, votati non senza polemiche dal legislativo lo scorso 9 ottobre, gli accertamenti cantonali in corso riguardano l’estensione della commessa all’architetto che ha vinto il concorso per progettare la scuola dell’infanzia, ha puntualizzato Montini: «Un progetto fondamentale per il nostro Comune, il Cantone ci impone la chiusura dell’attuale sede entro il 2019». Eppure, il ricorso è giunto dagli
stessi municipali dimissionari «che hanno voluto distruggere quello che stiamo cercando di costruire. Avevano tutti i dati per individuare eventuali irregolarità che avrebbero dovuto segnalare prima». ha aggiunto con amarezza Lorenzo Montini. Il vicesindaco ci vede «un abuso di democrazia e la premeditazione nel bloccare i progetti. Tanto accanimento politico è dovuto anche a questioni caratteriali di chi, come Mirante, forse non è abituata a stare in minoranza». Rispetto invece alle presunte irregolarità evocate dai dimissionari, sono in corso accertamenti da parte dell’Ufficio cantonale dei lavori sussidiati e degli appalti e la Sezione enti locali (Sel) non ha rilevato decisione fuori dalla norma. Bocciato dal Consiglio di Stato, il ricorso di Mirante contro l’attribuzione del Dicastero cimitero è tuttora pendente al Tribunale amministrativo cantonale (Tram). La Sel ha inoltre richiamato nell’agosto 2016 l’esecutivo a voler lasciar parlare la municipale socialista, lasciarle vedere la documentazione, oltre che ricordare che il singolo membro di Municipio non può prendere decisioni vincolanti senza l’accordo degli altri. La stessa municipale socialista è stata segnalata alla Sel per aver rotto la collegialità nel corso dell’ultima seduta di Consiglio comunale. Poi c’è un ricorso pendente che riguarda però un dipendente del Comune.