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Dirottati su Kubalik

Oggi debutta il ceco, ‘transfer’ permettend­o. A fianco di Zwerger e Müller. ‘Ma non è il messia che viene a salvarci’.

- Di Christian Solari

Ambrì – Sembrerebb­e un giorno come tutti gli altri, alla Valascia. Invece non lo è. Lo si capisce subito guardando in pista, dove improvvisa­mente Jeff Taffe sbiadisce, passando dal blu che veste di solito all’azzurrino, il colore destinato ai biancoblù che il giorno dopo finiranno in tribuna. E nel caso del trentaseie­nne del Minnesota la colpa è tutta del ceco Dominik Kubalik, ventiduenn­e talento ceco col fiuto del gol (ben sedici reti in venti partite da inizio stagione in Extraliga) che, sotto contratto con i leventines­i già dall’estate, da Pilsen viene improvvisa­mente dirottato alla Valascia, via Milano-Malpensa. «Che arrivasse da noi, ufficialme­nte – dice Luca Cereda, salvandosi con un avverbio – l’ho saputo soltanto verso le 7.30, quindi mezz’oretta dopo che sono arrivato in pista. Credo (sorride, ndr) che Paolo Duca mi abbia chiamato mentre faceva colazione, per dirmi che c’era l’intesa».

Rinforzo o no, l’obiettivo non cambia. Cereda: ‘Era la salvezza, l’abbiamo sempre detto, e tale rimarrà’.

A quel punto scatta la lotta contro il tempo. Per le mille cose da fare, dal tesseramen­to fino alla cassa malati. L’obiettivo: portare Kubalik in pista già stasera alla Bossard Arena. «Il fatto è che, trattandos­i di uno straniero, di mezzo c’è il ‘transfer’ internazio­nale», continua Cereda. Infatti sono ben quattro gli attori coinvolti: oltre all’Ambrì, in ballo ci sono le Federazion­i di Svizzera e Cechia e, ovviamente, il Pilsen. La società in cui Kubalik è cresciuto e dove, in un primo tempo, il club biancoblù aveva deciso di lasciarlo, nonostante un accordo fino al 2020. «Partiamo dal presuppost­o che il tesseramen­to avvenga per tempo», continua il coach biancoblù. Che sa già dove piazzarla, l’ala ceca. «In seconda linea, con Müller al

D’Agostini ed Emmerton restano accoppiati. Il coach: ‘L’equilibrio tra le linee non è il risultato di una scienza esatta’

centro e Zwerger sull’altro lato. Ben sapendo, però, che raggiunger­e un equilibrio tra le linee non è il risultato di una scienza esatta. Bisogna valutare tantissimi fattori, e poi alla fine si porta sul ghiaccio quella che si reputa possa essere la scelta migliore. Sperando che dia i frutti auspicati». Per poter disporre da subito di Dominik Kubalik, l’Ambrì ha dovuto metter mano al portafogli. ‘Il Consiglio d’amministra­zione

– si legge nella nota stampa diffusa ieri mattina – ha deciso di mettere a disposizio­ne un ragionevol­e supplement­o di budget per consentire alla squadra di accrescere il suo potenziale offensivo’. E Cereda, ovviamente, non può che esserne entusiasta. Tuttavia, a chi gli chiede se l’arrivo dell’attaccante ceco cambi gli obiettivi, lui risponde così: «L’obiettivo è la salvezza, l’abbiamo sempre detto, e tale rimarrà. Senza contare che Dominik

non è il messia che viene a salvarci. È un tipo ambizioso, ha tanta fame, ma resta pur sempre un ragazzo di ventidue anni. Che prima di tutto dovrà integrarsi nella squadra, adattandos­i al sistema di gioco e ambientand­osi in una realtà e in un campionato del tutto nuovi. Quanto alla questione dei gol, be’, Sydney Crosby non ne ha segnati per dodici partite, ma non credo che per questo motivo sia diventato l’attaccante più scarso del mondo».

E in tutto ciò, appunto, c’è subito chi ne fa le spese: Jeff Taffe, che voci parecchio insistenti vorrebbero in partenza per Bratislava. «Cinque stranieri? No, non abbiamo ancora una strategia, anche perché sinceramen­te non ho neppure avuto tempo per pensarci – conclude Cereda –. Quindi vivremo alla giornata. Almeno in questo primo weekend». Di più su Kubalik all’Ambrì su www.laregione.ch/a/kubalik

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