Le disuguaglianze e un governo che le alimenta
Segue da pagina 21 Ho davanti ai miei occhi, quotidianamente, un Cantone che sta sempre più andando allo sfascio. Oltre alle percezioni, a confermare quanto dico vi sono i dati: non solo la ricchezza, anche l’assistenza sociale in pochi anni è più che raddoppiata. Abbiamo un livello di disoccupazione che (dati Ilo) supera il 7% e il 10% dei lavoratori è sottoccupato. Il 17,3% della popolazione è in situazione di povertà e il 31,3% è a rischio. I salari medi di molti settori in Ticino sono diminuiti, mentre il costo della vita (affitti e casse malate su tutto) continua a salire. Questo andamento è insostenibile e urge un drastico cambiamento di rotta. Davanti a questo scempio il nostro governo cosa è stato capace di fare? Fissa salari minimi da fame che non rispondono alla volontà popolare (nel maggio del 2015 approvò l’introduzione di un salario minimo dignitoso) e come se non bastasse, contemporaneamente, propone nuovi sgravi fiscali alle persone più ricche! Siamo al paradosso! Di fatto il governo ticinese alimenta questo perverso sistema che vede poche persone sempre più agiate e molti di noi con l’acqua alla gola. Gli sgravi fiscali (50 milioni di sgravi fiscali!) creeranno l’ennesimo buco nelle casse cantonali, che come il recente passato dimostra, sarà compensato con tagli ver- so i più bisognosi di noi cittadini, oppure con l’aumento delle imposte per il ceto medio. La mia ricetta è la seguente: una chiara opposizione al disegno neoliberista degli sgravi fiscali per aziende e ricchi, perché è proprio questa linea politica che ha portato il Ticino ad essere invaso da capannoni, traffico, ditte che eludono il fisco di altri paesi; in secondo luogo un salario minimo veramente dignitoso, che deve essere fissato (conformemente alla sentenza del tribunale federale) ad almeno 3’750 franchi. Infine una tassazione più importante dei redditi da capitale, in questo ambito la Gioventù Socialista sta raccogliendo le firme per l’iniziativa 99%, un’iniziativa che vi invito a sottoscrivere. Per concludere, un pensiero rivolto a chi pensa che l’unico modo per ottenere qualcosa sia patteggiare con questa politica borghese che fa favori a pochi, che strozza la maggior parte dei cittadini e favorisce pochi amici, dico loro che sbagliano: in un’epoca di profonde ingiustizie, scendere ad eccessivi compromessi su questi temi fondamentali, macchia in maniera indelebile. Solo lavorando con coerenza, coraggio e tenacia per il proprio progetto si possono gettare le basi per un futuro più giusto ed egualitario. L’unica strada percorribile è quella di denunciare queste profonde incoerenze e insistere su proposte politiche alternative, perché i nodi stanno venendo al pettine, e più la politica borghese tira più ad una crescente fetta della popolazione fa male. Costruire dalle difficoltà un’opposizione politica e sociale alle diseguaglianze e a chi le alimenta!